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Cronaca

Ferrovie, servizio "precario": i pendolari scrivono ancora alla Regione Fvg

Il comunicato si rivolge all'assessore Santoro e al direttore centrale delle infrastrutture Uliana: "Perché non investire subito i 4,5 milioni delle penali CAF sui servizi di stazione?"

Ritardi e disagi sulle reti ferroviarie. Non è una novità. Per questo, dopo le ultime disavventure del 26 gennaio, i Comitato dei Pendolari ha inviato una mail all'Assessore regionale alla Mobilità Mariagrazia Santoro e al Direttore Centrale delle Infrastrutture della Regione FVG, Magda Uliana.

Nel messaggio si esplicitano i ritardi sulle tratte comprese tra Carnia e Trieste, ma anche attraverso Udine, indicando anche i parametri relativo all'affidabilità: solo l’81,81% dei treni programmati ieri è circolato lungo la linea 15. Puntualità entro i 5 min.
Solo il 72,22% dei treni circolati è giunto a destinazione entro i 5 minuti. Puntualità entro i 10 min. Solo l'83,33% dei treni circolati è giunto a destinazione entro i 10 minuti. Se questa non è emergenza poco ci manca.

"In un contesto dove il rinnovo del parco rotabile e il potenziamento dei servizi di stazione (biglietterie, tabelloni informativi e accessibilità) sono condizioni basilari per il miglioramento dell’offerta del servizio ferroviario regionale - proseguono -, tenuto conto delle problematiche legate all’omologazione dei nuovi treni Civity e dell’annunciata penale applicata dalla Regione a CAF (pari a 4,5 milioni di euro)".
 
I pendolari ritengono "che si debba procedere all’investimento immediato dell’importo della penale per iniziative volte a migliorare i servizi di stazione".

"E’ necessario - si legge - che i nuovi treni entrino in esercizio il più presto possibile, ma al contempo è fondamentale disporre anche di un sistema adeguato in grado di supportarli. Riteniamo pertanto prioritario intervenire sui servizi di stazione, acquistando nuovi e moderni tabelloni informativi e allineando i software di gestione delle informazioni utilizzate dai vari gestori (RFI, Trenitalia e SAF per quanto concerne il servizio integrato lungo la linea 15) per renderle uniformi e soprattutto tempestive".

Sempre secondo i pendolari, le stazioni costituiscono un patrimonio immobiliare pubblico che non può essere sistematicamente dismesso da RFI per esigenze meramente di bilancio. Per questo  "devono essere valorizzate, con la previsione di interventi strutturali volti a migliorare la loro accessibilità, anche per attività extra ferroviarie, in stretta sinergia con gli Enti Locali".
Un'operazione mai svolta prima da nessuno, che solo la Regione (ente intermedio tra Stato e Comuni) è in grado di promuovere, avendo sia le competenze in materia che le risorse economiche necessarie.
I pendolari, infine, chiedono "come intenda la Regione utilizzare i 4,5 milioni di € delle penali contrattuali inflitte a CAF e con quale tempistica".

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