Lunedì 19 marzo 2018, 597° anniversario della decapitazione per mano veneziana di Marco di Moruzzo, ultimo alfiere dello Stato friulano-aquileiese indipendente, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e il Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, cui si è aggiunto il neocostituito Coordinamento Politico Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis”, hanno rinnovato, presso l'inferriata delle prigioni del Castello di Udine, una deposizione floreale in ricordo del personaggio e di tutti i martiri, estremi testimoni di dignità individuale e collettiva, in quella Mitteleuropa figlia culturale della Madre Aquileia (“A Marc di Murùs, puartebandiere ultin dal Friûl libar, e a ducj i martars de Europe aquileiese pe dignitât di persone e di popul”). La cerimonia, ripetuta ogni anno, dal 1997, si basa sul ricordo della tragica fine di una figura simbolica importante nell'antica Patria del Friuli: il vessillifero del Patriarca-Principe aquileiese. Su questa figura infierì, crudele, la prepotenza della conquistatrice Repubblica Serenissima. Marco di Moruzzo fu incarcerato nelle prigioni del Castello di Udine dopo la resa della città seguita a strenua resistenza civica. Morto per malattia contratta nelle carceri castellane, l'iniqua giustizia veneta dispose la decapitazione del cadavere, ignobile spregio rimontante al 19 marzo 1421.

“Il ricordo di quest'uomo è dovere morale irrinunciabile di ogni buon friulano e di chiunque riconosca il martirio per onore, per la libertà, per il bene comune. In lui celebriamo, nella nostra storia, regionale e mitteleuropea, tutti i martiri della tirannide variamente configurata, a procedere dai più recenti quali i valenti giovani friulani Giulio Regeni, eroe cosmopolita, e Michele Valentini, ribelle al precariato odierno, nonché lo slovacco Jan Kuciak, patriota contro le mafie. 19 marzo: giorno dell'aquila decapitata, dell'oltraggio subito, della sofferenza, che deve tradursi in deferente memoria e voglia di riscatto, impegnato ed irriducibile presidio di civiltà!”. Così il prof. Alberto Travain, presidente dei sodalizi organizzatori. In ideale rappresentanza della società civile e culturale moruzzese, è intervenuto l'arch. Roberto Pirzio Biroli: “Questa cerimonia dovrebbe essere valorizzata dalle Istituzioni come riferimento per il Friuli Storico e per lo spirito dell'Europa aquileiese, al fine di ritessere gli antichi legami tra la città di Udine e il territorio aquileiese in senso lato. La non ricezione di un riferimento di tale fatta dimostra la crisi di autoriconoscimento di Udine quale capitale del Friuli e del decadimento questo ruolo provocato da una politica assente nella partecipazione al risveglio dell'identità della regione e presente soltanto in una realtà nazionale che fatica a ritrovare le identità locali, le autonomie regionali, il contatto con i popoli e con le lingue che costituiscono l'Italia”.

Tra gli intervenuti, la segretaria del Fogolâr Civic, sig.ra Jolanda Deana, e la maestra Manuela Bondio, del Servizio Cerimoniale dell'associazione. “Avviata da noi nel '97 questa tradizione, fa piacere notare oggi come altre realtà sociali convergano il 19 marzo per rendere omaggio, in questo luogo, alla memoria di Marco di Moruzzo, con fiori e dediche. Convergono senza incontrasi, però. E ciò dispiace, perché un'occasione simile potrebbe essere facilmente momento d'incontro quando non anche di condivisione tra cittadinanza” ha commentato il presidente prof. Alberto Travain.