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La storia dei veri innamorati di Udine, la cui protagonista ispirò le "Confessioni di un italiano" di Ippolito Nievo

Sono Luigi Chiozza e Pisana di Prampero, seppellita al cimitero di Udine, i protagonisti di una delle storie più romantiche della nostra città

L’inferno aveva Paolo e Francesca. Firenze, Dante e Beatrice. Mosca, Anna Karenina e il conte Vronskij e Itaca i mitologici Ulisse e Penelope. E Udine? Nell’attesa che si finisca di litigare con Verona per chi ha i veri Giulietta e Romeo (oltre che con Treviso per l’origine del tiramisù), ci piace raccontarvi la vera e bellissima storia di due innamorati che vissero realmente a Udine e che probabilmente furono di ispirazione per uno dei romanzi più belli della nostra letteratura, ovvero “Confessioni di un italiano”, di Ippolito Nievo.

Gli innamorati Pisana e Luigi

I protagonisti di questa storia si chiamano Pisana e Luigi e vissero a metà dell’800, proprio nella nostra città. Lei è Pisana di Prampero, una giovane udinese figlia della contessa Vittoria di Prampero. Lui è Luigi Chiozza, professore di chimica e imprenditore, oltre che amico di Pasteur, che impiantò il laboratorio di chimica a Scodovacca, vicino a Cervignano del Friuli.

La storia

Uno scienziato e una nobile, che si conoscono nel 1856 a Milano, dove lei si era recata per volere della famiglia per conoscere quello che i genitori speravano diventasse il suo futuro marito, ovvero il conte Diego Melzi. Prima una malattia e poi un colpo di fulmine che non arriva, impedì a Pisana di cedere ai corteggiamenti del conte. Ma proprio in quei giorni anche il chimico Luigi Chiozza si trovava nel capoluogo lombardo, dopo un lungo viaggio di studio e ricerca in giro per l’Europa, per dirigere la Scuola di Arti e Mestieri e la cattedra di chimica. E questa volta la freccia di Cupido centrò il bersaglio.

La tragica fine

I due si innamorarono perdutamente e non persero tempo a sposarsi. Vissero due intensi anni di amore e passione, che si interruppero tragicamente quando, nel marzo del 1858, Pisana morì a seguito delle complicanze dovute al parto con cui aveva dato alla luce una bambina, due mesi prima. Lo strazio di Luigi fu immenso ed è testimoniato dalla lapide che lui fece erigere e incidere ad eterna memoria della sua amata. «Luigi Chiozza... depongo qui la mia sposa Pisana di P. d'a. XXI / salve per sempre diletta mia / oh come sono vere quelle parole tue estreme / povero Luigi / 31 marzo 1858».

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Il cimitero di Udine

E sì, questa struggente scritta si trova nel bellissimo cimitero di San Vito a Udine, sotto l’arco di ponente della zona monumentale riservata agli udinesi illustri, una volta varcato l’ingresso principale e svoltato a sinistra sotto le luminose arcate. Un consiglio? Camminando sotto questo portico silenzioso, si troveranno i nomi delle donne e degli uomini che hanno fatto la nostra Udine… vale davvero la pena andarci.

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Le "Confessioni di un italiano" di Ippolito Nievo

Che la Pisana avesse conosciuto durante l’infanzia Ippolito Nievo è fuori discussione. Il suo capolavoro è ambientato fra Portogruaro, Fratta e Udine, e proprio nella nostra città, prima in Mercatovecchio e poi in via Mazzini, lui visse a lungo con la famiglia conoscendo la Pisana allora bambina. Che sia lei la “Pisana” di cui lo scrittore parla nelle sue “Confessioni” è più difficile da testimoniare. Certo è che lei morì proprio mentre lui stava scrivendo questo meraviglioso romanzo ambientato in Friuli e nessuno ci vieta di pensare che volle dedicare alla sua memoria il nome della protagonista del libro.

La Pisana

Sensuale, appassionata, infedele, coraggiosa e moderna. Come nessun’altra donna della letteratura moderna italiana. La Pisana di Nievo è probabilmente il compendio di diverse donne amate dallo scrittore. Ma se lui volle darle questo nome significa che qualcosa di davvero speciale lo aveva in dote anche la “nostra” Pisana, quella di Prampero sepolta a Udine e amatissima dal suo Luigi.

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