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Cronaca

In arrivo le prime indicazioni per la differenziata nei condomini, è già caos

La Net ha inviato la prima comunicazioni agli amministratori condominiali della seconda circoscrizione. Nel frattempo il Tar ha rigettato il ricorso contro il porta a porta giudicandolo inammissibile

Dovevano aspettare il Tar, che si esprimesse sul ricorso presentato da alcuni cittadini contrari all'avvio del porta a porta in tutta Udine. Ma hanno bruciato qualche tappa: quelli della Net hanno inviato nei giorni scorsi una comunicazione a tutti gli amministratori condominiali con le immagini relative alle tipologie di contenitori individuate, una comunicazione che ha scatenato l'immediata reazione degli amministratori. Nel frattempo, però, è arrivata anche la risposta del Tar che ha giudicato inammissibile il ricorso, dando così il via libero definitivo alla decisione del Comune.

Cosa chiede la Net

Nella comunicazione inviata dalla NET si individua “in prima ipotesi” quelli che sono gli spazi comuni da adibire al posizionamento dei contenitori condominiali, chiedendo un urgente riscontro al fine di poter pianificare al meglio l’ulteriore sopralluogo. "Come prima indicazione si precisa che il posizionamento di detti contenitori dovrà avvenire di preferenza in corrispondenza dei passi carrai in quanto la scriventi (la Net n.d.r.) non potrà effettuare gli svuotamenti all'interno delle proprietà private".

"Trattandosi di una decisione che compete a ciascun proprietario, e non può essere messa in capo all’amministratore - dicono gli amministratori - deve essere assunta in apposita assemblea. Questo comporta tempi lunghi per la delibera e costi aggiuntivi per i proprietari a causa della convocazione straordinaria (spese di convocazione, compenso amministratore, ed eventuale nolo sala per un minimo 300 euro escluse spese postali). Inoltre al momento la NET non ha fornito alcuna notizia certa su come sarà svolto il servizio e su come saranno distribuiti i bidoni, pertanto sarebbe inutile convocare le assemblee". 

Il ritiro dei bidoni

La Nst richiede, inoltre, che venga individuato un referente condominiale nel caso in cui il recupero si deve effettuare in aree interne non prossime alla strad pubblica. "Si renderà necessaria - si legge nella comunicazione della Net - l'individuazione di un referente condominiale incaricato di esporre i contenitori la sera antecedente la giornata della raccolta di ogni singola frazione". E se nella giornata di ritiro il cancello non dovesse essere aperto, il referente condominiale dovrà esporre a suo completo onere e carico i contenitori nelle giornate di calendario.

Richiesta del referente condominiale

"È evidente che nessuno dei residenti potrà assumersi la responsabilità della gestione dei bidoni - replicano gli amministratori - di conseguenza sarà obbligatorio rivolgersi a imprese esterne, con un aggravio di costi minimo di 300 euro annui per famiglia, considerando edifici con una media di 10 unità abitative".

Passaggi poco chiari

Per gli amministratori, poi, ci sono diversi passaggi poco chiari. Intanto la richiesta di mantenere aperto il cancello condominiale nella giornata di ritiro è considerata incompatibile con la sicurezza dei complessi. Inoltre, per gli amministratori, rimane irrisolta la questione delle sanzioni che saranno comminate a coloro che non conferiscono in maniera corretta, poiché in caso di cassonetti condominiali la spesa ricade anche sui residenti virtuosi.
Non è chiaro, poi, su chi ricada la responsabilità di eventuali danni causati dall’esposizione dei bidoni (condominiali e singoli) sul marciapiede e sulla pubblica via.

Infine, si chiedono gli amministratori condominiali, "con i cassonetti condominiali emerge il grave problema del rispetto del decoro del complesso e soprattutto della carenza di igiene con conseguenze dannose anche per la salute dei residenti".

La controproposta

Gli amministratori condominiali ritengono che l’attuale sistema di raccolta - sia per il centro, sia per la periferia - non presenti criticità tali da dover essere rivoluzionato, e sostengono con vigore l’importanza della raccolta differenziata.

Propongono pertanto di recedere dalla decisione di attuare il porta a porta spinto così come ipotizzato, "in quanto la soluzione è superata e già abbandonata da molte amministrazioni comunali. Oltre a ciò questo metodo va ad incidere negativamente sulla qualità della vita delle persone e sulle condizioni igieniche e sanitarie dei quartieri".

Microchip e telecamere

Suggeriscono in alternativa di potenziare e migliorare l’attuale sistema di raccolta e di smaltimento dei rifiuti installando cassonetti dotati di apertura controllata con microchip (esempio con tessera sanitaria) e installando telecamere per il controllo delle aree a rischio di abbandono. In ogni caso, "nel rispetto del proprio mandato che deve salvaguardare gli interessi dei condomini, gli amministratori indirizzeranno i proprietari a richiedere i cinque contenitori singoli per ciascuna unità immobiliare, in modo che la responsabilità degli stessi ricada sul singolo e non ci siano aggravi di costo a causa degli incarichi a ditte esterne o a eventuali sanzioni. Come ribadito in diverse occasioni si rendono disponibili ad un confronto con l’Amministrazione Comunale e con la NET".

I firmatari

Alexander Barbui, Sergio Cristini, Manfredi Di Francesco – Integra, Luigi Inghes – Integra, Emanuela Gorgone – Consilium, Francesco Monticelli, Gianmaria Monticelli, Andrea Soramel, Roberto Soramel, Massimiliano Verona - Dolmen

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