L'Iraq degli sfollati raccontato dalla voce di Angela Lovat
Mercoledì 20 febbraio alle 18.30, al Caffè dei Libri di Udine, la testimonianza di un'operatrice umanitaria di Medici Senza Frontiere
Il gruppo di volontari di Medici Senza Frontiere (MSF) di Udine organizza l’incontro aperto al pubblico “Medici Senza Frontiere tra gli sfollati di Mosul” con la testimonianza di Angela Lovat, operatrice umanitaria rientrata da poco dall’Iraq, dove decenni di conflitto armato e d’instabilità hanno duramente colpito un sistema sanitario che non riesce a far fronte al bisogno di cure di milioni di persone.
La testimonianza
«Lavorare con Medici Senza Frontiere è sempre stato un mio grande sogno e poterlo fare in Iraq mi ha permesso di toccare con mano la realtà del dopoguerra degli sfollati di Mosul» racconta la Lovat, originaria di Conegliano e friulana di adozione, sulla sua esperienza di sei mesi presso il campo di Qayyarah.
L'Iraq
Medici Senza Frontiere, presente in Iraq dal 1991, attualmente lavora nei governatorati di Baghdad, Diyala, Erbil, Ninewa e Kirkuk con uno staff di oltre 1.500 persone e offre assistenza sanitaria primaria e secondaria, assistenza per la salute materno infantile, cure per le malattie croniche, interventi chirurgici e supporto psicologico ed educazione alla salute. Nel dicembre 2016, l’organizzazione ha aperto un ospedale a Qayyarah, a 60 km a sud di Mosul, con un pronto soccorso e una sala operatoria.
L'incontro
Dopo la testimonianza ci sarà un breve momento conviviale e verrà allestito uno stand con materiale dell'organizzazione e merchandising solidale a cura del gruppo di Medici Senza Frontiere di Udine. Medici Senza Frontiere fornisce soccorso medico in più di 70 Paesi a popolazioni la cui sopravvivenza è minacciata da conflitti armati, violenze, epidemie, disastri naturali o esclusione dall’assistenza sanitaria. Nel 1999 ha ricevuto il premio Nobel per la Pace.
