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Tratto maledetto dell'A4, servono più soldi per finire i lavori

A lanciare l'allarme la fondazione Think Tank: con l'aumento del flusso di mezzi pesanti sulla rete autostradale regionale sono aumentati anche gli incidenti. Terza corsia fondamentale per arginare la situazione

Nel primo semestre del 2022 sono transitati, sulla rete autostradale del Friuli Venezia Giulia, il 4,4% in più di mezzi pesanti rispetto al 2019, anno prrecedente all'avvento della pandemia che ha bloccato i trasporti su gomma per un certo periodo. Già nel 2021 la percentuale di camion in circolazione aveva raggiunto i valori prepandemici. Per la fondazione Think Tank Nord Est i flussi di veicoli in continuo aumento sono una delle principali cause degli incidenti mortali nel cosidetto "tratto maledetto" tra Latisana, Portogruaro, San Stino di Livenza e San Donà di Piave.

I dati

Il dato sull’incessante aumento del traffico leggero e pesante è tra le cause degli incidenti mortali che continuano a verificarsi sulla A4 Venezia-Trieste. Continuano a crescere, infatti, i flussi di auto e tir, a conferma di una ripresa economica accompagnata ad un forte incremento degli spostamenti di merci e di persone. Le statistiche lo certificano: secondo l’ultimo studio della fondazione Think Tank Nord Est, condotto sui dati di AISCAT (Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori), nel corso del primo semestre 2022 le tratte autostradali in concessione ad Autovie Venete hanno registrato livelli record di traffico sia per le auto che per i mezzi pesanti.

Nel dettaglio

I 210 km di competenza di Autovie Venete comprendono soprattutto i 115,4 km della A4 Venezia-Trieste, ma includono anche la A28 Portogruaro-Conegliano (48,8 km), la A23 Palmanova-Udine (18,5 km), la A34 Villesse-Gorizia (17 km) e parte della Tangenziale di Mestre (10,5 km). Le percorrenze dei tir, a livello mensile, sono state superiori a quelle del 2019 già a partire da febbraio (66 milioni di km contro 62 milioni) e si sono mantenute su livelli più alti anche in tutti i mesi successivi, nonostante il caro carburanti e la guerra in Ucraina. L’aumento record si è registrato a marzo, con 76 milioni di km rispetto ai 69 milioni del 2019. In totale, nei primi 6 mesi dell’anno, il traffico pesante è cresciuto del 4,4% nei confronti del 2019. Per quanto riguarda le auto, invece, il sorpasso si è registrato a partire dal mese di maggio, quando si sono percorsi 145 milioni di km contro i 139 milioni del 2019. Complessivamente, nel primo semestre 2022 il dato cumulato dei veicoli leggeri è ancora inferiore a quello del 2019, ma la differenza è ormai ridotta (-4,9%).

Le motivazioni

Evidentemente, quindi, le disattenzioni e le imprudenze degli automobilisti si verificano in un contesto già molto critico a causa del forte aumento dei veicoli, peraltro costretti a percorrere un pericoloso “imbuto” laddove la A4 Venezia-Trieste si restringe da tre a due corsie.

Le dichiarazioni

“Oggi la A4 Venezia-Trieste è la vera emergenza infrastrutturale del Paese - denuncia Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est - e pertanto chiediamo al nuovo governo di intervenire per
concludere il prima possibile il passaggio della concessione alla newco e destinare le risorse necessarie al fine di accelerare i tempi di completamento della terza corsia. La Venezia-Trieste mette in comunicazione il nostro Paese con l’Europa centro- orientale: un’autostrada strategica per le imprese di tutto il Nord Italia e l’economia turistica dell’Alto Adriatico. Pensare di completare l’opera nel 2027 vorrebbe dire
prolungare l’emergenza sicurezza e mettere a repentaglio gli scambi commerciali: un rischio che non si può correre. Invitiamo il neo ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a venire qui per osservare i pericoli e i disagi quotidiani con cui convivono le persone e le imprese.”

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