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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Inchiesta stamina: tra gli indagati anche il direttore dell'ospedale di Udine

Il nome di Mauro Delendi figura nell'inchiesta condotta da procuratore Raffaele Guariniello. Con lui anche Marino Andolina, vice del leader Vannoni e 'vecchia conoscenza' delle elezioni regionali del 2013

La procura di Torino chiude definitivamente le indagini sul caso Stamina, riaperte negli ultimi mesi per ulteriori controlli. Tra i venti indagati rimane Davide Vannoni, padre della terapia contestata che, nonostante ci avesse detto il contrario, ha deciso di candidarsi alle elezioni europee con il movimento "Io Cambio-Maie". Insieme a Davide Vannoni, nel fascicolo degli indagati, vi sono anche il vice Marino Andolina - che tentò la candidatura alle regionali di un anno fa senza riuscire a presentare la lista a causa della documentazione incompleya -, il direttore generale dell'ospedale di Udine Mauro Delendi (dal 2007 al 2010 direttore del Burlo Garofalo di Trieste),  neurologi, biologi, medici degli Spedali di Brescia che hanno avviato la terapia con le cellule staminali ed un membro dell'Aifa.

I capi d'accusa sarebbero una decina, tra cui l'associazione a delinquere, la truffa e la somministrazione di farmaci pericolosi. L'indagato per eccelenza resta, dunque, Davide Vannoni a cui, secondo l'inchiesta condotta dal pm Raffaele Guariniello, sarebbe contestato in particolare il reato di associazione a delinquere.

Secondo quanto sostenuto dagli inquirenti, infatti, dietro la onlus di Vannoni stava una vera e propria organizzazione che aveva l'obiettivo, attraverso la somministrazione di cure, bocciate dalla comunita' scientifica, di lucrare sulla speranza di malati gravissimi e delle loro famiglie. A questi veniva, infatti, richiesto di contribuire con dei fondi, anche decine di migliaia di euro, che dovevano tuttavia figurare come donazione.

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