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Cronaca

«Il direttore Delendi spieghi perché certi utenti dell'ospedale di Udine debbano prendersi l'acquazzone»

Lettera aperta a mezzo stampa del prof. Alberto Travain, presidente del Fogolâr Civic: «Su certi temi, promettiamo collaborazione o battaglia»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

“Direttamente ed apertamente mi rivolgo a mezzo stampa a Lei, dott. Mauro Delendi, Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine, per invitarLa senz'altro a spiegare alla cittadinanza come sia possibile che l'ingresso al Padiglione 4 del nosocomio udinese risulti davvero inaccessibile alle auto, a detrimento ovviamente dell'utenza in stati di salute più critici e con difficoltà di deambulazione, ciò soprattutto nelle giornate di particolare maltempo quali lo scorso lunedì 6 novembre, quando, accompagnando mia madre in taxi ad una visita presso lo stesso padiglione, mi sono, insieme a lei, ritrovato, sotto una pioggia sferzante e con l'accesso carrabile sbarrato nonché quello pedonale gravemente accidentato a causa delle vaste pozze venute a crearsi, situazione le cui eventuali conseguenze funeste sulla salute dell'anziana genitrice non avrei potuto certo fare altro che addebitare legalmente e moralmente ai vertici responsabili della struttura. La cosa ha rafforzato in me ulteriormente la convinzione che vi sia la civica necessità di collaborare con l'Amministrazione dell'Ospedale segnalando, sempre e comunque apertamente, eventuali... “sviste”. Un dovere sociale cui certamente il Fogolâr Civic da me presieduto non si sottrarrà, anche in ossequio alle raccomandazioni deliberate in tal senso dall'Arengo udinese lo scorso 29 settembre”. Sceglie il mezzo della stampa locale il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico "Fogolâr Civic", prof. Alberto Travain, per chiedere spiegazioni di fronte ad un oggettivo grave disagio arrecato all'utenza dell'Ospedale Santa Maria della Misericordia nel capoluogo friulano. “Su questi temi, promettiamo collaborazione. Qualora non vi sia consonante riscontro, promettiamo battaglia!”

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