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Cronaca

Contrabbandavano "pseudo gasolio" dal Nord Europa, smantellata banda criminale

133 persone denunciate. Dopo due anni di indagini la Guardia di Finanza di Udine ha smantellato un gruppo criminale dedito al contrabbando di "pseudo-carburante". Sequestrati immobili, conti correnti ed automezzi per oltre 5 milioni di euro

Trasportavano, di notte, gasolio in contrabbando dal nord Europa e, per sfuggire ai controlli, lo indicavano, nei documenti di accompagnamento, come normale ed innocuo olio lubrificante ma l’elevata e celere remuneratività dell’affare li ha portati ad essere smaccatamente disinvolti, tanto da attirare inevitabilmente l’attenzione. 

LE INDAGINI: Al termine di due anni di indagini, i Finanzieri del Comando Provinciale di Udine hanno chiuso il cerchio attorno ad uno strutturato gruppo criminale attivo nell’importazione e nella distribuzione di gasolio per autotrazione, indicato, nei documenti di scorta - semplici lettere di vettura internazionali (cc.dd. “CMR”), destinate ad acquirenti fittizi presso indirizzi di comodo - quale “olio lubrificante”, ma, in realtà, ottenuto dalla miscelazione di vari tagli di prodotti petroliferi (olio da gas, olio pesante e, a volte, anche olio vegetale), idonea all’autotrazione e, in quanto tale, soggetta ad accisa, imposta armonizzata a livello europeo esigibile all’atto dell’immissione in consumo nel territorio dello Stato. Le indagini, dirette dalla locale Procura della Repubblica e condotte dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Udine, erano partite nel 2015, dall’intercettazione, sulle strade della provincia, di alcuni di questi anomali trasporti, e si sono concluse con la denuncia di 133 persone, di cui 7 tratte in arresto, e con la ricostruzione di una imponente frode, all’IVA ed alle accise, per complessivi 37 milioni di euro, conseguente all’illegittima immissione in consumo di più di 38 milioni di litri di “pseudo gasolio”. 

IL SEQUESTRO: Le attività, condotte sull’intero territorio nazionale, hanno oggi portato al sequestro di beni per un controvalore di 5.143.000 euro, di cui 23 conti correnti, 17 tra depositi titoli e polizze assicurative, quote societarie, oltre 60 automezzi e, naturalmente, immobili, ben 182 tra terreni e fabbricati, tra cui alcuni immobili di pregio nel ragusano. Le operazioni confermano la costante attenzione della Guardia di Finanza ai fenomeni di contrabbando di prodotti petroliferi ed alcolici in genere, a tutela degli interessi dello Stato e dell’Unione Europea, per la quale l’accisa, l’imposta gravante su tali beni, costituisce una delle maggiori fonti di entrata e, conseguentemente, di funzionamento. 

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