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Cronaca Tarvisio

Turismo o tutela ambientale? Il Giro d'Italia sul Lussari divide associazioni e amministratori

Per portare i ciclisti sul santuario bisognerebbe asfaltare la strada e gli ambientalisti temono che si snaturi la montagna

Da una parte Legambiente, che guarda di cattivo occhio l'eventualità di un'asfaltatura sul Lussari, dall'altra il sindaco di Tarvisio Renzo Zanette, che vede nell'arrivo del Giro d'Italia una possibilità di sviluppo turistico.

Il caso

In vista del Giro d'Italia 2021 è stato compiuto nei giorni scorsi un primo sopralluogo sul Lussari per verificare che ci siano le condizioni per lo svolgimento di una tappa sul monte. Tra qualche mese dovrebbe essercene un altro, a testimonianza del fatto che l'ipotesi è sempre più concreta. E se da una parte c'è chi (l'amministrazione comunale) vede in questa occasione solo cose positive, non sono mancate le proteste e i dubbi di quanti temono che per rendere possibile la tappa si snaturi e rovini il luogo. A esprimere grande perplessità è in primo luogo il comitato regionale di Legambiente che, pur non schierandosi contro la manifestazione ciclistica, critica la possibilità che i sentieri del Lussari siano asfaltati e snaturati per soli due giorni di gara.

La replica

Prematuro, secondo il sindaco Zanette, parlare da ora di asfaltatura. Le possibilità sono tante e saranno eventualmente in mano ai progettisti, che dovranno scegliere la soluzione più adatta per raggiungere il Santuario in sicurezza. Quel che l'amministrazione propone è che gli eventuali lavori compiuti sulla strada della salita dalla Val Saisera al Lussari vadano a vantaggio della popolazione e dei turisti, anche una volta terminata l'avventura del Giro. Non solo. A sostegno dell'idea c'è anche la tesi secondo la quale si faciliterebbe l'accesso dei mezzi di soccorso diretti nel borgo.

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