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Cronaca Fiumicello

I Regeni: «Siamo stati abbandonati dallo Stato»

I genitori del giovane ricercatore ucciso in Egitto sono intervenuti in un dibattito sulla difesa dei diritti internazionali organizzato a Genova

«Ho fiducia nella legge, negli avvocati bravi e nella stampa buona e abbiamo tanta solidarietà dai social. Ci aspettavamo di più da chi ci governa: dal 14 agosto, quando il premier Gentiloni ci ha annunciato che l'ambasciatore tornava in Egitto, siamo stati abbandonati». Lo ha detto Paola Deffendi, madre di Giulio Regeni, oggi in un dibattito sulla difesa dei diritti internazionali all'Ordine degli avvocati a Genova. 

La lotta per la verità

«Siamo decisi ad andare avanti anche a piccoli passi - ha aggiunto il padre Claudio -. Combattiamo per Giulio ma anche per tutti quelli che possono trovarsi in situazioni simili a quelle che lui ha vissuto». L'avvocato della famiglia Alessandra Ballerini ha ricostruito i depistaggi e la vicenda: «il corpo di Giulio parla da solo e si difende da solo. Siamo arrivati a nove nomi delle forze di polizia implicati».

Il procuratore

Il sostituto procuratore della Corte di Appello del capoluogo ligure, Enrico Zucca, tra i giudici del processo Diaz, ha detto che «l’11 settembre 2001 e il G8 hanno segnato una rottura nella tutela dei diritti internazionali. Lo sforzo che chiediamo a un paese dittatoriale è uno sforzo che abbiamo dimostrato di non saper far per vicende meno drammatiche. I nostri torturatori sono ai vertici della polizia, come possiamo chiedere all'Egitto di consegnarci i loro torturatori?». Al dibattito sono intervenuti anche il giudice Domenico Pellegrini che ha ricordato che «ci vuole un organismo internazionale come l'Onu che garantisca la mutua collaborazione e la tutela dei diritti dei singoli» e il presidente dell'Ordine degli avvocati di Genova, Alessandro Vaccaro, che ha anche espresso la sua solidarietà alle decine di avvocati arrestati in Turchia.

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