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Cronaca

Friuli Venezia Giulia, prima regione ufficialmente Ogm free

Nella scelta decisivo il ruolo dell'amministrazione regionale

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Lo scorso 26 Giugno, in un incontro avuto a Trieste presso la sede della regione Friuli Venezia Giulia, a cui hanno partecipato l'Associazione NOGM, nella persona del suo presidente, il nutrizionista clinico Dr.Franco Trinca, il Coordinamento Zeroogm ed il Coordinamento FVG per la tutela della Biodiversità, l'Assessore Sergio Bolzonello ha comunicato che il 23 Giugno è scaduto il termine entro il quale la Commissione europea avrebbe potuto impugnare il disegno di Legge Regionale che intende vietare le coltivazioni OGM a causa della impossibile coesistenza con le altre coltivazioni. Quindi, a breve, il Friuli Venezia Giulia sarà ufficialmente la prima regione italiana libera da OGM. L'importante provvedimento legislativo, che segna una svolta storica, è stato fortemente voluto dall'Assessore Bolzonello dopo che, alla fine dello scorso anno, le Associazioni NOGM, European Consumers ACU e UPBIO, inviarono alla Regione FVG un incisivo documento che denunciava i rischi di una legge regionale sulla cosiddetta "coesistenza"; inoltre, a gennaio di quest'anno, il Presidente dell'Associazione NOGM, dott. Franco Trinca, presentò la documentazione scientifica che dimostrava come lo stesso concetto di "coesistenza" tra coltivazioni OGM e quelle convenzionali o biologiche, è di fatto un "falso scientifico"; il dott. Trinca segnalò anche che alcuni passaggi di una normativa europea, proprio sulla "coesistenza", lasciavano aperti dei varchi legali per rivendicare da parte delle regioni o degli Stati membri l'esclusione di ampi territori dalla coltivazione di OGM. Sulla base dei contributi segnalati, opportunamente sostenuti da un'ampia e articolata relazione tecnica degli uffici regionali preposti, è stato fondato il disegno legge regionale che ha superato con successo il vaglio europeo. Ovviamente, l'utilizzo positivo degli spazi giuridici previsti perfino nella legislazione europea, per vietare gli OGM sulla base della loro impossibile coesistenza non contaminante, non deve indurre a trascurare il fatto che esistono ben altri motivi per vietare le coltivazioni OGM , legati ai gravi rischi per la salute umana oltreché per l'integrità dell'ecosistema che questi rappresentano. La strada tracciata con successo in Friuli Venezia Giulia, deve costituire ora un'esempio da seguire con sollecitudine da parte di tutte le altre regioni italiane, anche in considerazione del fatto che "l'ombrello protettivo" costituito dal Decreto Interministeriale di luglio 2013, con cui si vieta sul territorio nazionale la coltivazione del mais OGM MON810, scadrà all'inizio del nuovo anno, lasciando tutte le regioni italiane esposte al rischio di semine massiccce, fatta eccezione per il FVG che ha ormai già compiuto la sua coraggiosa scelta, dichiarandosi libera da OGM. Con questa decisione la Regione FVG, forte anche di quest'ultimo avvallo europeo che rafforza oggettivamente la provvisoria Moratoria già varata per vietare la coltivazione di OGM sul proprio territorio, provvederà in tempi celeri alla bonifica coatta dei terreni illegalmente coltivati con mais OGM da parte dell'agricoltore Giorgio Fidenato, qualora questi non ottemperi autonomamente entro pochi giorni all'ordinanza di distruzione delle coltivazioni di mais MON810, emessa, conseguentemente a quanto deciso dalle Autorità , dal Corpo Forestale Regionale.

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