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Cronaca

Risarcimenti ai truffati dalle Banche: luci e ombre del Fondo Indennizzo Risparmiatori

La battaglia delle associazioni continua. Il commento di Consumatori Attivi e Federconsumatori Fvg

Sabato 22 dicembre è stato approvato nel maxiemendamento in Senato l'art. 38 della legge di bilancio che istituisce il Fondo Indennizzo Risparmiatori. Il FIR, frutto di una lunga mediazione tra le associazioni dei risparmiatori, entro fine anno approderà alla Camera per poi diventare legge. Questa in sintesi prevede che:

  1. possano accedere tutti coloro che hanno subito un pregiudizio ingiusto dalle e loro controllate messe in liquidazione tra il 16.11.15 e l'1.01.18; quindi anche i vecchi azionisti di Banca Popolare Udinese
  2. Destinatari dell'indennizzo saranno le persone fisiche, gli imprenditori individuali anche agricoli o coltivatori diretti, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale, nonché le imprese con meno di 10 dipendenti e meno di 2 milioni di fatturato o bilancio annuo;
  3. Il ristoro sarà pari al 30% del prezzo di acquisto delle azioni, detratti i dividendi e non supererà, ad azionista, i 100000 euro;
  4. Il 30% potrà essere aumentato se ci saranno ulteriori risorse disponibili;
  5. L'accesso al fondo sarà automatico, con la presentazione ad una commissione ad hoc del Mef della domanda di liquidazione dell'indennizzo;
  6. Entro 30 giorni verrà adottato il decreto attuativo;
  7. Entro 180 dovranno essere presentate le domande di accesso su moduli predisposti

La battaglia di Consumatori Attivi

Il fondo è il risultato di un lungo ed estenuante lavoro portato avanti con grande determinazione ed impegno anche da parte dell'avv. Barbara Puschiasis, entrata come esperta nella cabina di regia del Mef, unica per il Fvg. Diversi, però, rimangono i punti critici sui quali Consumatori Attivi è determinata a proseguire la sua battaglia, nonostante la prossima adozione della legge di bilancio. Fra questi il ristoro del 30% anziché integrale; la non cumulabilità dei ristori con l'indennizzo del fondo; e una soluzione da trovarsi per gli azionisti indebitati a causa delle azioni. “Sicuramente siamo davanti ad un traguardo epocale perché mai era stato istituito un Fondo per ristorare i risparmiatori dalle crisi bancarie - spiega Barbara Puschiasis, presidente di Consumatori Attivi- . Molto è ancora da fare ma siamo consapevoli di aver creato un modello che per altro non incide in nessun modo sulla fiscalità generale attingendo dai conti dormienti. Ora - conclude l'avvocato -  speriamo solo che il meccanismo automatico di accesso al fondo pensato dal MEF non porti alla bocciatura del fondo da parte della UE”.

Federconsumatori: cambia la procedura di rimborso

All’interno del maxi emendamento la novità più rilevante è costituita dalle modalità con cui vengono esaminate le domande di rimborso. L’esame, infatti, non viene più svolto dall’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) costituito presso la CONSOB o dalla giustizia ordinaria ma da un’apposita commissione di nove membri istituita presso in Ministero dell’Economia e Finanze (MEF).

Scrive Federconsumatori: "Anche se si rinvia ad un successivo regolamento da emanarsi entro 30 giorni dall’approvazione definitiva della finanziaria (quindi entro il 28/01/2019 essendo prevista l’approvazione definitiva della legge di stabilità alla Camera il 28/12/2018) risulta chiaramente dal testo approvato che si è in presenza di una procedura di carattere amministrativo, limitata cioè all’accertamento di alcuni presupposti oggettivi desumibili dalla documentazione che verrà richiesta e comunque riscontrabili attraverso la collaborazione del sistema bancario. Vi sarebbe quindi certezza nell’accoglimento delle domande a differenza della precedente procedura con l’intervento dell’ACF che conservava comunque un margine di discrezionalità nella valutazione".

Spiega Federconsumatori: "La natura amministrativa della procedura. con una platea allargata di aventi diritto (vi rientrano infatti le piccole imprese che occupano meno di 10 persone e realizzano un fatturato annuo non superiori a 2 milioni di euro) potrebbe comportare una violazione delle normative europee e nazionali in materia di aiuti di stato e quindi causare l’applicazione di sanzioni  che ricadrebbero sulla collettività. Ci auguriamo che le autorità di Governo abbiano correttamente valutato questo rischio e comunque agiscano in modo coerente per evitarlo".

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