Un udinese l'anima del primo flash mob italiano per lo ius soli a Milano

Invitare il Parlamento ad approvare la legge sullo Ius Soli. Questo lo scopo del flash bob organizzato nel pomeriggio di lunedì a Milano in piazza Cordusio, nel cuore pulsante della città lombarda. Ad animare le tante associazioni antirazziste e i cittadini partecipanti Simon Samki Osagie, figlio di genitori nigeriani nato ad Arezzo e cresciuto a Udine, inventore dei londinesi Speaker Box Street Party contro le discriminazioni, la moda britannica del momento.

L'esperienza londinese

«L’iniziativa è partita più che altro come un esperimento sociale - ci ha detto Simon, che a Londra fa lo studente -. Avevamo intenzione di dimostrare come la musica potesse dare benefici in termine di aggregazione e felicità. È iniziato tutto verso metà maggio, e l'intento era ed è quello di far ballare le persone per le vie e fare in modo che la città si trasformi in una pista da ballo a scopo sociale, per stimolare le relazioni. Il progetto sta davvero riuscendo. Siamo in cinque, due di noi vengono da Udine (con me anche l'amico Justin Owusu), uno da Torino e l'altro dalla Sardegna».

La chiamata da Milano

Sull’onda del movimento d’opinione che si è diffuso nella City e del suo attivismo nelle dinamiche di inclusione e diritti civili Simon è stato contattato da una serie di associazioni e community milanesi (L’Italia sono anch’io, Razzismo brutta storia, Donne latinoamericane in Italia) per replicare il metodo in occasione dell’appuntamento di ieri. «Sono felicissimo - ha commentato Simon -, perché sono riuscito a fare qualcosa anche nella mia Italia. Oggi (martedì 19) replicheremo il tutto sotto un’altra declinazione, per dare svago ma anche far riflettere su una necessità che esiste, e che il Parlamento deve affrontare al più presto possibile».