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Cronaca

Filastrocche ai genitori dei bimbi ricoverati in terapia intensiva neonatale di Udine

Il dono offerto dall'associazione Il Paese di Lilliput

In questi giorni si è dato corso alla realizzazione di un importante progetto coltivato da "Il Paese di Lilliput A.P.S.": presso il Reparto di Patologia Neonatale di Udine si è svolta la consegna ufficiale da parte dell'Associazione dei libri di filastrocche che verranno da oggi donati a ciascuna famiglia con un bimbo ricoverato. Leggendo queste cantilene, le mamme ed anche i papà faranno sentire ai loro guerrieri quella voce che, quando erano ancora in utero, avevano imparato a riconoscere. Come evidenziato dalla dott.ssa Chiandotto, la voce della mamma, in particolare, è fondamentale per lo sviluppo del feto già durante il periodo della gestazione.

Tuttavia, quando la nascita avviene prematuramente, questo colloquio privilegiato ed ovattato viene interrotto bruscamente e il piccolo viene proiettato nell’ambiente caotico della terapia intensiva, fatto di rumori delle apparecchiature, di allarmi improvvisi, eccessivi, privi di ritmicità; a tali fonti di grave disturbo si aggiunge poi la malattia e le sofferenze di cui soffre il piccolo paziente. Ecco quindi che la voce della mamma, ma anche quella del papà, udita attraverso gli oblò dell’incubatore o quando il piccolo viene preso in braccio, serve proprio a riallaciare quel legame interrotto. La dott.ssa Chiandotto ha messo in luce che sono proprio gli studi condotti nelle terapie intensive neonatali ad aver evidenziato che il nato prematuro rallenta la frequenza cardiaca nell'ascolto della voce materna, dimostrando quindi una migliore stabilità nella respirazione e nella ossigenazione ed un atteggiamento di benefico rilassamento.

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