rotate-mobile
aziende / Centro / Via Rialto

Si sgretola l'impero Dall'Ava, in bilico almeno 80 posti di lavoro

Potrebbero essere chiusi gli undici locali collegati con l'azienda di San Daniele del Friuli, tra cui il Caffè Diemme che, questa mattina, non era aperto al pubblico. Ieri, giovedì 7 marzo, è stata depositata istanza di liquidazione giudiziale (ex fallimento)

Dichiarata fallita la “Prosciutterie srl”, azienda collegata al marchio di prosciutto crudo Dok Dall’Ava di San Daniele del Friuli. Una delle conseguenze, dopo la decisione del tribunale di Udine di ieri, giovedì 7 marzo, potrebbe essere la chiusura degli undici locali tra cui il Caffè Diemme di via Rialto che questa mattina non era aperto al pubblico e recava un cartello sulla porta di ingresso con scritto "Chiuso per inventario".

Sulla porta di Caffé Diemme in via Rialto

Sempre in via Rialto c'è anche il Piccolo bar. Poi, ci sono la Prosciutteria IE di San Daniele e Gemona, il locale all'interno del Palmanova Outlet Village, Jonny Luanie a San Daniele e, infine, L.P.26 e Villa Sandi, a Cortina. In tutto si parla di almeno 80 posti di lavoro. Va precisato che il panificio pasticceria Orso Bakery di Aiello del Friuli, non ha nulla a che fare con il fallimento Dall'Ava ma sta vivendo un periodo di crescita e sviluppo. 

La situazione

A presentare istanza di liquidazione giudiziale (che sostituisce il fallimento) sono state la “Dok Dall’Ava srl” e la “Dok Italian fine food srl”, controllate dal gruppo francese “Ca animation”, cui lo stesso imprenditore Carlo Dall’Ava aveva, nel 2017, ceduto la maggioranza. Dall'Ava aveva conservato il 30% delle quote. Le due aziende rifornivano i ristoranti del gruppo Prosciutterie. L'istanza è stata depositata in cancelleria del tribunale di Udine ieri, 7 marzo. In sostanza, i ricorsi erano stati depositati lo scorso 23 novembre dai soci francesi a fronte dei debiti consistenti in capo della società di Dall’Ava. Entro tre giorni il legale rappresentante dovrà depositare in Cancelleria i bilanci, scritture contabili, libri sociali, dichiarazioni dei redditi, Irap e Iva dei tre esercizi precedenti e l’elenco dei creditori. Il Tribunale ha fissato l’udienza per l’esame dello stato passivo della società il 17 giugno 2024. In assenza di esercizio provvisorio, le speranze per salvare la catena di ristoranti è affidata a eventuali nuovi imprenditori che potrebbero farsi vivi con il curatore fallimentare Alessandro Paolini, garantendo la ripresa delle attività e salvaguardando così i posti di lavoro.

Articolo modificato alle 10.07 dell'11 marzo

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Si sgretola l'impero Dall'Ava, in bilico almeno 80 posti di lavoro

UdineToday è in caricamento