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Cronaca

Al Fabriq non stanno alle accuse di lavoro nero: «Tutta colpa dell'Inps»

I responsabili del locale respingono le imputazioni e si dicono pronti a fare ricorso. Per denunciare quanto accaduto hanno chiesto anche l'aiuto di "Striscia la Notizia"

È arrabbiato Pietro Giangregorio, uno dei gestori friulani della discoteca Fabriq di Fossalta di Portogruaro, sorpresi sabato sera dall'intervento dei carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Venezia, dai colleghi del comando compagnia carabinieri di Portogruaro e dal personale dell’ispettorato territoriale del lavoro di Venezia. L'accusa rivolta alla gestione del locale è stata quella di avere tutto il personale in nero, per un totale di undici persone. 

LA RABBIA DI GIANGREGORIO. «Sono furioso per quanto accaduto - ha commentato Giangregorio -. Quanto riportato dai media non è corretto. Venerdì avevo acquistato i voucher per coprire diverse serate nei tre locali che gestisco. Quando abbiamo cercato di attivarli non è stato possibile a causa di un blocco del sistema informatico dell'Inps. Un problema riscontrato in tutta Italia, non solo da noi. Questo a causa delle variazioni apportate lo scorso 17 marzo alla legge che permetteva questo metodo di retribuzione e che ha provocato la sospensione del servizio. Con l’inizio della serata, oramai alle porte, non ho potuto fare altro che andare avanti come da programma con l’intenzione di sanare la situazione appena possibile. Secondo l’ispettorato avrei dovuto tenere chiuso o far lavorare al massimo mio figlio. che è dentro la società».

LA SITUAZIONE. «Le autorità, che sabato erano presenti al Fabriq, per un controllo sul personale, hanno riconosciuto che il problema non era imputabile ad una nostra mancanza e al momento non mi è stato notificato nulla di ufficiale, sappiamo solo quanto appreso via media - ha proseguito Giangregorio -. Una cattiva pubblicità per il locale che qualcuno dovrà ripagare visto che non abbiamo fatto nulla di male, motivo per cui farò ricorso. Da quanto letto dovrei pagare una multa di 35 mila euro e una volta saldata l’ammenda potrò riaprire il locale. Una situazione che ha del ridicolo, e ora spero che l’Inps mi faccia una dichiarazione che attesti il malfunzionamento per risolvere al più presto quanto accaduto. Per quanto successo denuncerò chi di dovere e ho già invitato una troupe di Striscia la Notizia per raccontare a tutti questa ingiustizia». 

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