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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Scuole chiuse e centri estivi ancora non pianificati, l'allarme di alcune mamme udinesi

Con la loro petizione hanno raccolto 1200 firme e ora attendono risposte chiare dall'assessore Battaglia. Sono passati più di 15 giorni dal loro appello

Tutto tace, nulla si è mosso. L'appello lanciato ormai due settimane fa  per diramare le esigenze dei più piccoli, dei bambini e dei ragazzini fortemente provati dal lockdown, non ha avuto alcuna risposta nè dalla Regione nè tantomeno dall'Amministrazione comunale di Udine a cui i giovani cittadini si erano rivolti scrivendo al sindaco Fontanini. La richiesta era quella di attivarsi per progettare, con un gruppo di esperti di settore, l'apertura di tutti quei servizi, nidi, doposcuola, centri estivi per la fascia 3-14 anni, attività sportive e culturali per i ragazzi 14-18 anni, e dare così risposte concrete ai bisogni dei bambini e delle famiglie.

L'utilizzo di spazi comunali

Nell’appello, che ha raccolto circa 1200 firme, si chiede di di mettere a disposizione, per tale scopo, gli spazi comunali (come ad esempio parchi, edifici scolastici, biblioteche, ludoteca), consentendo l'utilizzo da parte di terzi. "Bambini e ragazzi, circa 15 mila a Udine, sono cittadini con pieni diritti e doveri - ricordano le mamme promotrici Laura Squeraroli, Annalisa Soldà, Francesca Plateo, Linda Carello e Laura del FaveroE’ necessario e doveroso ricordare che hanno sopportato e sopportano tutt’ora gravi condizioni in termini di distanziamento sociale e relazionale. I giovani, lo ha ricordato anche il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella  hanno perso la scuola, il gioco e le relazioni con i pari, l’attività fisica, la socialità e vivono da troppo tempo isolati e sovra esposti agli strumenti di comunicazione digitale, costretti a surrogare ogni esperienza emotiva e sensoriale".

L'estate alle porte

Questa difficile situazione, drammatica, per bambini e gli adolescenti e i ragazzi già in difficoltà sarà ancora più profonda in estate, ormai alle porte. "Nonostante la nostra sollecitazione al Comune di Udine, assistiamo ad oggi, una situazione di totale stallo - continuano le mamme. Se Trieste e Gorizia hanno già dato corso all’apertura delle iscrizioni per i Centri Estivi, a Udine, tutto tace. E’ pur vero che si attendono direttive dallo Stato, ma è anche vero che i servizi perché siano adeguati ai bisogni devono prevedere e progettare, raccogliere adesioni in tempi adeguati, le famiglie mai come oggi hanno bisogno di risposte utili a riprogettare la loro vita lavorativa. Abbiamo il dubbio che si stia andando per strade “alternative” in un momento storico in cui saranno necessarie competenze non solo per attuare tutte le procedure che garantiscano la sicurezza di bambini, ragazzi, insegnanti e operatori, ma anche per supportare bambini, ragazzi e genitori. I nidi, i centri estivi e altre esperienze di summerschool, in quanto considerati servizi essenziali, sono gli unici in grado di garantire i diritti educativi e di socialità dei bambini e dei ragazzi.

La speranza

"Attendiamo passi concreti dall'amministrazione regionale e dall’amministrazione comunale: dall’assessore Battaglia ci attendiamo risposte chiare. Pur nel rispetto di tutte le norme di sicurezza e distanziamento non rinunceremo a manifestare civilmente per ottenere l’attenzione che è dovuta ai cittadini, dai più piccoli ai più grandi, della nostra città" - hanno concluso le mamme.

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