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Da Udine la droga nel giardino "buono" di Gorizia, spaccio a tempo di record

Fermata un'attività che andava avanti da mesi. Tre persone colpite dalla misura cautelare dell'obbligo di dimora

La droga nel “giardino buono” del centro di Gorizia — il parco della Rimembranza  —, molto frequentato dai bambini della città, arrivava da Udine.  

Il pusher

Nel mirino degli inquirenti C. S., cittadino maliano domiciliato a Gorizia, che sostava a lungo sulle panchine del parco nascondendo nei cespugli vicini lo stupefacente. Nel tempo di qualche secondo avveniva lo scambio, di mano in mano. Alcuni arrivavano anche senza prendere appuntamento, chiedevano e acquistavano marijuana o hashish, sempre in piccoli quantitativi, ma con gran frequenza.

I fornitori

A rifornirlo ci pensava H. J,, nativa della Guinea e residente a Sagrado, che effettuava i viaggi a Udine per acquistare lo stupefacente. La donna, piuttosto scaltra nei sui movimenti, preferiva non incrementare troppo i quantitativi di sostanza da portare con sé, ma piuttosto recarsi ripetutamente nel capoluogo friulano. A Udine si incontrava con O. B., nativo della Nigeria, sempre disponibile a venderle lo stupefacente.  

Gorizia centro dello spaccio, la droga arrivava da Udine

I sequestri  

Da gennaio il nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza e la sezione antidroga della Squadra mobile si sono focalizzati sui controlli per prevenire lo spaccio nello spazio pubblico. Sono stati così effettuati i primi sequestri di stupefacente a carico degli acquirenti: cittadini locali, richiedenti asilo afghani e pachistani ospiti delle strutture di accoglienza cittadine e del Cara di Gradisca d’Isonzo, cittadini moldavi e cingalesi.

Le telecamere

Si è fatto ricorso ad una modalità d’indagine particolarmente efficace, l’utilizzo di telecamere per l’osservazione a distanza. Al parco è installata una telecamera comunale, originariamente pensata a tutela dell’arredo urbano e dei giochi, che riprende proprio l’area dove sono stati documentati gli episodi illegali.  

I provvedimenti

I tre, al termine delle attività d’indagine, sono stati raggiunti dai provvedimenti cautelari emessi dal gip isontino dell’obbligo di dimora, rispettivamente nei comuni di Sagrado, Gorizia e Udine, dove la misura è stata eseguita nei giorni scorsi. Altre denunce sono state avanzate nei confronti di soggetti presunti favoreggiatori. 

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