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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Nuovo dormitorio a Udine: "Altro che quartiere partecipato, il Comune non ascolta nessuno"

"Esprimiamo totale dissenso sul metodo utilizzato dall'amministrazione per l'apertura del dormitorio", dice il coordinatore della Rete di associazioni Aurora, Umberto Marin. "C'è poca coerenza: da una parte dicono di voler rivoluzionare i consigli di quartiere a Udine, dall'altra fanno cose senza consultare nessuno"

"Ci mancherebbe altro, non siamo mica contro l'accoglienza dei senza tetto. Sono persone che hanno bisogno, che devono essere aiutate. Contestiamo il modus operandi del Comune di Udine". A parlare è Umberto Marin, coordinatore della rete Aurora, che riunisce le realtà associative del quartiere alla periferia est della città. Il motivo che spinge Marin a criticare l'operato dell'amministrazione comunale è la realizzazione di un dormitorio nella ex scuola Friz e Stringher. "A novembre 2023 avevamo presentato un progetto affinché quegli spazi potessero essere utilizzati per attività ricreative e culturali a beneficio dell'intera comunità che vive nella zona di via Riccardo Di Giusto. Ma non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta alla nostra proposta - racconta il coordinatore -. Tanto che in gennaio abbiamo sollecitato l'apertura di un tavolo di co-progettazione spinti proprio dalle dichiarazioni del sindaco De Toni e dell'assessora Rosi Toffano su una rivoluzione dei consigli di quartiere che sarebbe iniziata dal basso, coinvolgendo le associazione che già operano in loco". 

Cosa è successo

Invece, le cose sono andate diversamente. "Non ci hanno ascoltati, non ci hanno consultati e nemmeno coinvolti. Direi che non è stata favorita per nulla <<la partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica della città e un collegamento più rapido, sistematizzato e democratico dei cittadini e del territorio con l’Amministrazione comunale>>, come aveva dichiarato l'assessora. La decisione di utilizzare gli spazi delle scuole è stata calata dall'alto, così senza un minimo confronto".  

I costi

Marin sottolinea anche che "il centro di ospitalità notturno, da 24 posti letto per i senza tetto, è stato assegnato, ancora una volta, direttamente alla Caritas, con un finanziamento di 50mila euro". E poi si spinge anche a fare i conti in tasca al Comune. "Tale stanziamento consentirà di accogliere le persone senza fissa dimora fino al 30 aprile. Settanta giorni di accoglienza notturna per un costo pro capite di 29,75 euro, contro i 27,50 euro per il costo diario giornaliero riconosciuto ai richiedenti asilo accolti nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas)". E aggiunge: "A parte la tardiva risposta all’emergenza freddo che coinvolge i numerosi senza tetto di Udine, al momento non si vedono né strategie né idee utili per la soluzione dei problemi collegati alle povertà, all’emarginazione sociale ed economica". 

Il rammarico

Alla fine, Marin conclude: "Dispiace vedere come l'amministrazione da una parte dica una cosa e poi, nei fatti, ne faccia un'altra. Si privilegiano sempre e solo gli interventi emergenziali. E dispiace ancora di più non aver mai ricevuto risposta alla nostra proposta progettuale per lo sviluppo di un hub socio culturale per il quartiere che prevedeva, tra le altre cose, percorsi e processi inclusivi delle persone e famiglie che vivono in situazioni difficili facilitando in questo modo dialogo, integrazione e inclusione".

Altre opinioni

Anche Stefano Salmè, consigliere comunale e presidente del gruppo consiliare Liberi Elettori-Io Amo Udine, si è espresso sulla questione auspicando l'apertura di un tavolo per trovare una sede adeguata alle associazioni di quartiere e per l'apertura di un dialogo su altre grandi questioni prioritarie per il quartiere. "La volontà dell’amministrazione De Toni e nello specifico la decisione dell’assessore Gasparin, di mettere mano all’annoso problema dei senzatetto udinesi, ci trova sensibili sul tema - ha sottolineato Salmè -. Sin dal 2015 ci siamo battuti per dare dignità ai troppi italiani e non che dormono sui giacigli delle nostre strade e non più tardi di qualche mese fa abbiamo segnalato la presenza di una nostra connazionale di origini campane accampata nel Parco della Rimembranza. La struttura di via Valente, per le sue caratteristiche (ampiezza dei locali e riscaldamento operativo) e per il fatto di essere di proprietà comunale, sembra idonea allo scopo". Salmè ha poi sottolineato: "Le persone che vivono nel quartiere Di Giusto conoscono la marginalità sociale e apprezzano il valore della solidarietà. Crediamo che non ci saranno problemi di convivenza per l’ospitalità ai 24 senza tetto, presenza tra l’altro provvisoria, solo fino al 30 aprile". Il consigliere comunale ha poi concluso: "Riconosciuto questo, ci rivolgiamo all’assessore all’Equità sociale per imprimere ora una forte accelerazione alla necessità di trovare una sede adeguata alle associazioni riunite nella Rete di quartiere Aurora/Di Giusto e ad altre che non ne fanno parte ma che collaborano al benessere sociale del territorio. Intendiamo quindi chiedere all’assessore e più in generale alla giunta De Toni, un tavolo di confronto sul quartiere Di Giusto". 
 

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