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Contro l'abbandono scolastico, donati quaranta router agli studenti di Udine e Pordenone

L'iniziativa dell'associazione udinese Opah, che si occupa dal 2014 di dispersione scolastica e che ora vuole aiutare tutti i ragazzi in difficoltà

Per permettere a tutti gli studenti di seguire la didattica a distanza da casa propria, l'associazione udinese Opah ha donato quaranta router ai ragazzi dell'Istituto professionale Giacomo Ceconi di Udine e all'Istituto di istruzione superiore Lino Zanussi di Pordenone.

La donazione

Obiettivo dell'associazione, nata a Udine nel 2014, è quello di combattere la dispersione scolastica. Da qui, l'idea della distribuzione di dispositivi mobili per il collegamento alla rete internet, indispensabili per seguire le lezioni a distanza in questo periodo.

Le proposte dei dirigenti scolastici

L'idea

L'iniziativa, quindi, è nata durante il lockdown, considerando anche il fatto che in Friuli Venezia Giulia le scuole sono già chiuse del 24 febbraio scorso e che molte attività educative si sono spostate online. Tra lezioni digitali, visione di video e documentari integrativi, ricezione e invio di compiti, il collegamento a internet è diventato fondamentale, anche se in Italia non tutte le famiglie hanno questa possibilità.

Preoccupazioni

Come fa sapere la stessa associazione, "molti insegnanti lamentano di aver perso i contatti da mesi con diversi studenti: quanti di loro torneranno a scuola a settembre? E con quale livello di preparazione?". Queste sono due delle tante preoccupazioni del mondo della scuola. L'associazione ha quindi deciso, grazie all'aiuto degli insegnanti insieme ai dirigenti scolastici, di regalare dei router a tutti quegli studenti a rischio abbandono per consentire loro di seguire le lezioni e di recuperare durante l'estate.

L'associazione

Opah è un’associazione nata nel 2014 per combattere la dispersione scolastica, ovvero l’abbandono della scuola da parte di chi decide di non studiare più: un fenomeno che colpisce assai più duramente i contesti di maggiore povertà educativa ed economica e che in Italia riguarda circa il 15 per cento dei ragazzi e delle ragazze. Opah crede nello studio e nella capacità che lo studio ha di alimentare l’attitudine al pensiero complesso e astratto. Un’attitudine che permette a ciascuno di confrontarsi con la realtà e di immaginare se stesso e la propria vita da una prospettiva diversa. L’associazione lavora per l’inclusione educativa, per permettere a chi parte da una condizione di svantaggio – economico, educativo, esistenziale – di tenersi alla larga da un possibile percorso di dispersione scolastica. Opah è un’associazione senza scopo di lucro che si sostiene con donazioni di privati cittadini.

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