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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Addio alle cabine telefoniche, a Udine saranno presto dismesse le ultime

Una delibera dell'Agcom, Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni, consente alla Tim di smontare gli apparati in strada ormai poco o per nulla utilizzati. La compagnia ha già fissato gli avvisi ed entro poche settimane gli impianti spariranno

Ancora una manciata di giorni e poi, uno dei pezzi cult del Novecento andrà definitivamente in archivio, anche a Udine. Stiamo parlando delle cabine telefoniche, quelle che si vedono ancora lungo le vie cittadine e che, a causa della diffusione dei telefoni cellulari, hanno perso la loro funzione. La Tim, anche sugli apparati della nostra città, ha iniziato da settimane a piazzare gli avvisi sulle postazioni e si appresta a dismettere le ultime 68 cabine telefoniche rimaste a Udine, tra impianti in strada e negli esercizi commerciali. A sancire la fine ufficiale dei telefoni in strada è stata durante l'estate una delibera dell'Agcom, Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che consente a Telecom Italia Mobile di rimuovere gli apparati.

cabina dismessa

La storia delle cabine telefoniche

Quella delle cabine del telefono è una storia che finisce dopo oltre mezzo secolo. Erano gli anni Cinquanta quando la prima apparve in piazza San Babila, a pochi passi dal Duomo di Milano. Poi, a macchia d'olio, il servizio si è diffuso in tutta Italia con il boom negli anni Settanta, quando vennero lanciate, in alternativa ai gettoni, le prime schede telefoniche che poi diventeranno un oggetto per collezionisti. L'avvento dei cellulari ha inevitabilmente fatto precipitare l'attività dei telefoni pubblici e così, già dal 2009, Telecom ha iniziato a smantellare gli impianti quando il numero aveva raggiunto quota 103.861. Attualmente in Italia sono ancora attive circa 16 mila postazioni, oltre a quelle in luoghi pubblici e privati a elevata frequentazione e alle linee gestite da esercizi commerciali. A maggio 2023 l’Autorità di settore, a conclusione della sua verifica, ha stabilito con una delibera che "non è necessario continuare a garantire la disponibilità del servizio di telefonia pubblica stradale, nell’ambito degli obblighi del servizio universale".

Cosa succederà

Telecom Italia, seguendo le nuove direttive, potrà dismettere gli impianti che si trovano in strada ma dovrà mantenere le postazioni presenti all’interno dei luoghi di rilevanza sociale, in particolare: negli ospedali e nelle strutture sanitarie equivalenti, nelle caserme dove non sia presente il segnale mobile, nelle carceri. Non è chiarissimo che fine faranno le cabine che verranno smontate: "Tim sta definendo lo scenario di evoluzione del parco impianti stradali di telefonia pubblica, che vedrà concorrere importanti attività di dismissione con selezionate opportunità di valorizzazione", si trova scritto in una nota della compagnia.

A Udine

Alcune e alcuni udinesi, però, si stanno mobilitando affinché parte di questo patrimonio del nostro "arredo urbano" non sia eliminata del tutto. Come successo già in altre zone d'Italia e del mondo, la proposta è quella di trasformare le cabine in piccoli centri di bookcrossing e, per portarla avanti, è stato chiamato in causa l'assessore comunale alla Cultura Federico Pirone. "Mi sono attivato con la biblioteca civica", dichiara a UdineToday. "Il Comune di Udine non potrebbe averne la gestione, ma possiamo facilitare l'iniziativa". Gli chiediamo, dunque, come potrebbe realizzarsi lo scambio di libri attraverso le cabine. "Sarebbe importante che un gruppo di cittadini, oppure associazioni o le scuole si prendessero carico dell'iniziativa, ricordandosi della presenza delle biblioteche circoscrizionali", spiega Pirone. "Il progetto, che come amministrazione intendiamo affiancare, avrebbe un forte senso di partecipazione e di comunità nei quariteri", conclude. 

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