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L'opposizione attacca ancora sulla sicurezza. La replica: "Il protocollo previsto dal 2021, mai stato attivato"

Durante il consiglio comunale di lunedì 23 ottobre il sindaco di Udine De Toni ha risposto alle domande della minoranza in tema sicurezza

Ancora sollecitato dall'opposizione, questa volta non attraverso i media ma direttamente dai banchi del consiglio comunale, il primo cittadino di Udine Alberto Felice De Toni è tornato sul tema della sicurezza in città, ricordando l'incontro avuto la settimana scorsa in Prefettura insieme a Questore, comandante di polizia locale Eros Del Longo, i responsabili di Carabinieri e Guardia di Finanza e gli assessori Alessandro Venanzi (polizia locale), Rosi Toffano (sicurezza partecipata) e Stefano Gasparin (equità sociale). "Abbiamo deciso di rinforzare il numero delle pattuglie in presenza in centro storico facendo uno sforzo collettivo interforze", ha esordito De Toni durante il consiglio comunale. "E poi abbiamo discusso del progetto che abbiamo in animo rispetto alla sicurezza partecipata, visto con molto favore dallo stesso Prefetto". Il suggerimento è stato quello di prendere spunto dalle linee guida di progetti già esistenti "come quello analogo promosso dal Viminale, "1000 occhi sulla città". Faremo a breve un protocollo in cui chiariremo, ad esempio, le modalità di utilizzo delle App con cui i cittadini possono fare segnalazioni direttamente alla Questura", ha proseguito De Toni. 

Vigilantes

Tema caldo e caldeggiato anche quello della figura dei vigilantes. "Il Prefetto è stato molto netto dicendo che queste figure, secondo legge italiana, fanno sicurezza sussidiaria e non hanno nessun ruolo di ordine pubblico. La cui rivendicazione è arrivata forte da parte di Questura e Prefettura. Stiamo lavorando per potenziare anche questo tipo di presenza", ha sottolineato il sindaco. A fargli da eco il comandante della polizia locale Eros Del Longo. "Quello dei vigilantes non è un problema, ci sono stati dei ritardi nei tempi rispetto al fatto che l'appalto in regione è stato vinto da una ditta diversa dalla precedente. I 182mila euro acquisiti con la variazione di luglio sono fermi in attesa di poter aderire alla convenzione che la stessa Regione ha stretto in agosto con Mondialpol: la polizia sta seguendo tutta una serie di pratiche per arrivare all'adesione e l'affidamento", ha dichiarato nel tentativo di tranquillizzare quanti, dai banchi del'opposizione in consiglio comunale, chiedevano spiegazioni rispetto al potenziamento della presenza dei vigilantes in città. A mettere il punto è stato comunque il sindaco. "Ci tengo a sottolineare che noi, come giunta, non abbiamo toccato nulla di quello che era stato impostato precedentemente e non vogliamo fare polemica rispetto a un tema che rimane prioritario tanto da avere una totale convergenza con le forze dell'ordine", ha chiuso De Toni.

Sicurezza partecipata

A spiegare il concetto, ormai tanto discusso, di sicurezza partecipata, è stata la stessa assessora Rosi Toffano. "Quando si parla di sicurezza partecipata si fa riferimento a un protocollo che una legge regionale prevede dal 2021 e quindi chi c'era prima di noi avrebbe potuto attivarlo. Adesso è pronto nelle sue linee essenziali e verrà portato preso in giunta", ha dichiarato Toffano. "Si parla sempre di polizia generale e nemmeno di quella locale o delle altre forze dell'ordine, ma la sicurezza partecipata è un'altra cosa. Si occupa di partire dal basso, incontrare e spiegare ai cittadini cosa possono fare sul territorio, come avvisare le forze dell'ordine dell'ordine e trovare soluzioni per monitorare il territorio di riferimento", ha chiosato l'assessora. "Per quel che ci riguarda, andremo nei quartieri per parlare dei reati più comuni per cercare insieme al cittadino una soluzione", ha concluso Toffano. 

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