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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Via Buttrio / Via Buttrio

Morte di Mirco Sacher: tutti i dubbi da risolvere della vicenda

Dalla debolezza del movente fino alle ipotesi sulla presenza di una terza persona sul luogo del delitto. Il caso di via Buttrio presenta diversi lati oscuri sui quali gli investigatori stanno cercando di fare luce

Un omicidio avvolto ancora nel mistero quello del pensionato 66enne Mirco Sacher: sulla morte dell'ex ferroviere, trovato domenica pomeriggio riverso a terra in un campo di via Buttrio, sono molti gli aspetti ancora poco chiari. Il racconto delle due ragazzine che si sono auto accusate del suo omicidio non aiuta di certo a comprendere meglio la situazione.

LE CAUSE DEL PRESUNTO OMICIDIO - Le ragazze hanno dichiarato di aver ammazzato Sacher assiene, strangolandolo; sul corpo dell'uomo, però, a un primo esame superficiale, non sono stati trovati segni evidenti di violenza, tranne alcune escoriazioni sul collo. Sarà l'autopsia del dottor Moreschi a dire la parola definitiva. Non si esclude che nel corso dell'aggressione il pensionato sia stato colto da malore.

IL MOVENTE - Le due adolescenti sostengono che ci sia stato un tentativo di violenza sessuale. Sul corpo di una di loro ci sarebbero effettivamente segni di possibile violenza. Sembra si tratti di graffi su un seno la cui presenza potrebbe confermare il racconto della colluttazione con l'anziano. Anche sul cadavere della vittima sarebbe stato rilevato un graffio, ma questo potrebbe essere stato causato dai rovi presenti nel prato. Ma perchè, si chiede il procuratore dei minori di Trieste Dario Grohmann , ''un uomo che conduce una vita normale, che è un conoscente della famiglia di una delle ragazze, all' improvviso le aggredisce?''. Del resto non era la prima volta che le accompagnava. E perche' la reazione delle due ragazzine ''non e' stata quella di fuggire?''. Inoltre, mentre le due arrestate parlano di una accesa discussione con l'uomo, dei testimoni riferiscono di averle viste parlare tranquillamente con lui all'esterno dell'auto.

IL LUOGO POCO "PROTETTO" - Quello dove è avvenuto l'omicidio ''non è un posto dove in quell'orario si sarebbe appartata neppure una coppietta regolare'', dice il questore di Udine Antonio Tozzi. ''Domenica era una bella giornata e a quell'ora c'era tanta gente nella zona''. Possibile che l'anziano abbia scelto proprio quel luogo per tentare il suo approccio?

CHI LE HA AIUTATE? - E' possibile che le due adolescenti abbiano fatto tutto da sole? Il procuratore Groham dice: ''non abbiamo riscontro della presenza di una persona maggiorenne nella vicenda. Non possiamo né affermarlo né negarlo, non ci risulta''. Si cerca, però, la persona che ha dato un passaggio alle due dalla stazione di servizio in provincia di Padova a Vicenza.

CHI HA GUIDATO L'AUTO? Gli investigatori vogliono capire se è vero che una delle due minorenni abbia guidato l'auto della vittima per ore fino a Limenella, la stazione di servizio in provincia di Padova. E intendono farlo effettuando una 'prova di guida' e una ricognizione dei luoghi insieme alle indagate. Tra gli accertamenti in corso c'è anche la posizione delle telecamere in autostrada e lungo il tragitto.

I BUCHI NERI - Cosa hanno fatto le due ragazze dalle 15.30 alle 17.00? Trascorre infatti un'ora e mezza dal momento in cui le adolescenti lasciano il campo di via Buttrio e la registrazione del passaggio dell'auto al casello sud di Udine della A23. Che cosa è successo in questo tempo? Le due dicono di aver vagato alla ricerca di una strada che le portasse all'imbocco dell'autostrada.

CELLULARI - Con chi hanno parlato le ragazze dopo la morte di Sacher? Gli inquirenti lo scopriranno con degli accertamenti sui cellulari delle due arrestate e della vittima. Sul telefono di quest'ultimo sarebbe stata inserita la scheda di una delle due arrestate, il cui cellulare era scarico. Verranno anche verificati i tabulati per capire se vi siano state chiamate anche verso i due ragazzi di Pordenone.

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