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Sicurezza, arrivano le pattuglie a piedi. Ci sarà una app per le segnalazioni

De Toni: "Stiamo lavorando per garantire la sicurezza ai cittadini". Da oggi le pattuglie interforze in divisa presidieranno le zone più sensibili di Udine

Il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, aveva promesso in settimana l'iniziativa per i controlli interforze a Udine e da oggi è realtà. Ogni pattuglia sarà formata da un agente della polizia locale accompagnato da un poliziotto o da un carabiniere o da un finanziere. "Una risposta rapida e visibile – ha detto il sindaco – che risponde alle richieste dei cittadini. Cittadini che lamentavano un'escalation di reati e violenza nel centro storico e non solo. Questa è la prima azione che mettiamo in campo, frutto dell'incontro del Comitato provinciale per l’ordine pubblico che si è tenuto la settimana scorsa in cui erano presenti il questore Alfredo D'Agostino, il prefetto Domenico Lione e i vertici di tutte le forze dell'ordine: Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia Locale e Guardia di finanza". Aggiunge il primo cittadino: "Abbiamo aumentato il numero delle pattuglie e la frequenza di passaggio nelle zone più sensibili. Sono stati individuati due quadranti e l’organizzazione è nelle mani dei responsabili delle forze dell'ordine".

Ecco cosa si vuole fare per fermare l'escalation di violenze e reati in centro storico

Per effettuare i controlli sul territorio saranno presenti anche agenti in borghese. La questura di Udine aveva annunciato già un paio di settimane di aver implementati proprio i servizi "in borghese" effettuati con personale della Polizia di Stato in abiti civili e veicoli di serie senza particolari contrassegni. 

Sicurezza partecipata

Inoltre, De Toni ha dichiarato: "C’è già una bozza per il protocollo della sicurezza partecipata. Il questore ci ha illustrato quali sono le linee guida per il protocollo “Mille occhi sulla città”, promosso dal Viminale. Mi preme ricordare che i vigilantes hanno dei ruoli di sicurezza sussidiaria, sono preposti a sicurezza di beni e servizi. Ma non hanno funzione di ordine pubblico, che è di competenza delle forze dell’ordine. Ma noi puntiamo sulla partecipazione diffusa e informativa". "Faremo a breve un protocollo in cui chiariremo, ad esempio, le modalità di utilizzo delle App – ha sottolineato – con cui i cittadini possono fare segnalazioni direttamente alla questura. Sono due cose diverse e stiamo lavorando per portarle avanti entrambe".  Il primo cittadino ha poi raccontato di aver incontrato i referenti del gruppo WhatsApp “Sicurezza privata”: "So che, a breve, si trasformeranno in un comitato. Tra gli altri c’è anche Roberto Snaidero. Nell'incontro mi hanno riferito di aver molto apprezzato l’avvio di questa iniziativa e le ipotesi che stiamo promuovendo. Noi vogliamo portare avanti anche il vigile dei quartieri. Resta da definire come coordinare tramite App le forze dell’ordine e le modalità di accesso e partecipazione anche dei cittadini".

De Toni parla di sicurezza in consiglio comunale

Per il momento le raccomandazioni che arrivano dalla questura di Udine sono quelle di chiamare il 112 nel caso in cui si sia testimoni di eventi critici. Fermo restando che prima bisogna mettersi in sicurezza.

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