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Lunedì, 29 Aprile 2024
contratto della merenda

Cresce la percentuale di merende sane nelle scuole di Udine

Il patto educativo per dire addio alle merendine confezionate ha guadagnato slancio con il nuovo anno scolastico, superando le adesioni di circa il 9% rispetto all’anno passato

Il contratto ella merenda è un progetto nato decine di anni fa a Udine e che ha sempre avuto come obiettivo principale insegnare a bambine e bambini a mangiare sano. Per cementare il patto tra istituzioni scolastiche e famiglie il Comune di Udine ha intrapreso una serie di iniziative dedicate all’educazione alimentare di ragazzi e famiglie. Un’attività che viene consolidata e ampliata anche in virtù dei numeri relativi ai disagi alimentari tra i ragazzi, sempre in crescita in particolare nel periodo post pandemico. Uno studio recente infatti, pubblicato su “Italian Journal of Pediatrics” (Bozzola et al., 2022) ha rilevato che durante il periodo pandemico, gli accessi al pronto soccorso da parte di minori con problemi neuropsichiatrici sono aumentati in modo significativo. In particolare gli accessi per disturbi dell’alimentazione sono cresciuti del +78,4%. La pandemia ha ulteriormente ridotto l’attività fisica tra i bambini, le bambine, gli e le adolescenti, con una diminuzione fino al 20% rispetto al periodo pre-pandemico (Bozzola, 2022).

Il Contratto della merenda

Il progetto, nato ormai vent’anni fa, aveva registrato un brusco calo durante il periodo covid. Negli ultimi due anni il servizio invece ha registrato aumenti delle iscrizioni. In particolare il patto educativo, per dire addio alle merendine confezionate, ha guadagnato slancio con il nuovo anno scolastico, superando i dati di adesione di circa il 9% rispetto all’anno passato ma anche quelli del periodo pre-covid. Nel 2021 infatti, nel post covid, i partecipanti erano scesi a 1.233, l’anno passato erano risaliti a 2.158, grazie all’eliminazione di alcuni vincoli per l’iscrizione di classi e scuole, mentre in questo anno scolastico gli alunni che mangeranno a scuola sono ben 2.357. Un aumento del 9% rispetto al 2022/2023. Le scuole tra primarie e secondarie di primo grado coinvolte sono 23, per un totale di cinque istituti comprensivi.

 “L’obiettivo è quello di educare a un’alimentazione sana e corretta già dalla scuola dell’infanzia, Come amministrazione vogliamo consolidare e migliorare i percorsi educativi che possano aiutare a fornire i migliori strumenti, anche in un’ottica di prevenzione di eventuali patologie. Il contratto della merenda si inserisce in una cornice globale di collaborazione con scuole e famiglie e siamo molto soddisfatti della risposta che abbiamo avuto”, ha spiegato l’assessore all’Istruzione Federico Pirone. Alte le adesioni in percentuale per ogni istituto: si va dal 55% del quarto IC, al 60% del primo IC, al 62% del secondo IC, all’82% del terzo IC e all’84% del sesto IC. Le adesioni al progetto possono avvenire anche durante l’anno scolastico.

Come funziona

Nel patto è previsto che il Comune fornisca tre volte alla settimana una merenda sana agli studenti che partecipano al contratto, mentre le famiglie si impegnano a fornire frutta o verdura negli altri due giorni rimanenti della settimana. Al momento il servizio prevede che il martedì o venerdì venga fornito un pane speciale, mentre il mercoledì uno yogurt alla frutta. Il Comune tiene anche conto di eventuali diete speciali, per allergie o motivazioni religiose. Il servizio è totalmente gratuito e organizzato dal Comune che investe circa 61.000 euro a bilancio. Le giornate di merenda offerte, a partire dalla data di inizio del servizio, ovvero il 3 novembre, saranno circa 83.

Tavolo permanente

La scuola quindi è un ambiente favorevole alla promozione di buone abitudini alimentari. È stato scelto l’intervento su un momento “ponte” tra casa e scuola quale la merenda, per indurre piccoli ma significativi e, se possibile, permanenti cambiamenti nello stile alimentare delle bambine e dei bambini delle scuole di Udine. A fianco del “Contratto” sono state intraprese altre iniziative volte alla formazione del personale docente, dei commissari mensa e degli educatori che accompagnano i ragazzi ai pranzi e nelle attività pomeridiane. Negli ultimi giorni ogni gruppo ha incontrato per alcune ore di approfondimento la tecnologa alimentare Daniela Piussi. Inoltre a partire da maggio è stato istituito un tavolo permanente che si incontra periodicamente e che ha già affrontato la necessità di una educazione alimentare e di una lotta agli sprechi verso i più giovani: vi hanno partecipato infatti gli istituti comprensivi, la Commissione Mensa, i sindacati e i rappresentanti delle categorie, l’azienda sanitaria, FederSanità Anci, le ditte di ristorazione coinvolte dall’appalto e l’Università degli Studi di Udine. “Nel quadro di una valorizzazione di questi percorsi”, ha concluso Pirone. “Abbiamo coinvolto alcuni enti del territorio che si occupano di corretto e giusto rapporto con l’ambiente e con il cibo, per affrontare il tema da tutti i punti di vista. Ad esempio la Net per progetti di riduzione dello spreco e per l’economia circolare della filiera agroalimentare e l’Aiab Fvg per insegnare ai nostri ragazzi il valore della coltivazione sostenibile e biologica. La qualità della vita passa anche da un'alimentazione consapevole”.

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