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Cronaca Centro / Largo Ospedale Vecchio

Inchiesta Cospalat FVG: "l'indagine è frutto di un equivoco sulle analisi"

Lo ha sostenuto Renato Zampa, presidente del consorzio caseario, durante l'interrogatorio del Giudice per le indagini preliminari. La difesa a chiesto la revoca della misura cautelare adottata nei suoi confronti

"L'indagine è frutto di un equivoco sulle analisi''. E' questa l'opinione che ha espresso il presidente della Cospalat Friuli Venezia Giulia, Renato Zampa, in carcere da giovedì nell'ambito dell'inchiesta sul commercio di latte tossico, nel corso dell'interrogatorio davanti al Gip Francesco Florit.

L'interrogatorio di Zampa è durato quasi tre ore e mezza. Assistito dall'avvocato udinese Cesare Tapparo, Zampa ha risposto alle domande su tutte le contestazioni mosse dagli inquirenti. In particolare ha cercato di chiarire il nodo delle analisi su cui, a giudizio della difesa, ''e' stata fatta un po' di confusione''. ''Ci sono tre tipi di analisi - ha ricordato -. Quelle sulla massa del latte, obbligatorie per legge due volte al mese. Sono sempre state perfettamente in linea. Ci sono poi le analisi di scarico, fatte presso laboratori pubblicistici, quando il latte viene venduto ai caseifici. E anche queste sono sempre state in linea, ma gli inquirenti non sono andati a verificarle. Per questo - ha aggiunto - abbiamo chiesto che vengano recuperati o in incidente probatorio o con attività difensiva - ha indicato il legale -. E infine ci sono le autoanalisi, su cui si è creato l'equivoco. Non sono obbligatorie per legge, le ha imposte una circolare Cospalat ai suoi produttori dal 2002, con valori più rigorosi di quelli imposti dalla legge (30 parti per trilione rispetto alle 50 previste dalle norme). In tutti i casi critici - ha continuato il legale - venivano fatte delle controanalisi presso laboratori convenzionati, tutte positive, nel senso che i valori non sono stati superati''.

La difesa ha quindi chiesto la revoca o attenuazione della misura cautelare adottata nei confronti di Zampa. Ora il Gip ha 48 ore di tempo per decidere sull'istanza, acquisito il parere del Pm.

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