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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

L'ozio al tempo del coronavirus: cosa fare a Udine e dintorni

Scuole, teatri e cinema chiusi, allenamenti sportivi sospesi, eventi annullati e poca voglia di uscire. L'emergenza coronavirus sembra aver fermato il Friuli, eppure le cose da fare non mancano

Diciamoci la verità, questa emergenza ci sta lasciando tutti spiazzati. Anche chi non ha mai voluto sopravvalutare le circostanze e, magari con un pizzico di boria, si è trovato a pensare che lui no, le direttive per arginare il coronavirus non le avrebbe mai seguite ritenendole eccessive.

Però alla fine un provvedimento ministeriale così totalizzante riguarda tutti e accettarne le condizioni è un dovere di ogni cittadino. Un dovere dettato dal senso civico, dal rispetto e anche dal più semplice - e quello sì, sottovalutato - buonsenso.

Che fare

È innegabile che un provvedimento di questo tipo, che impone da un giorno all'altro la chiusura delle scuole e poi anche dei luoghi di aggregazione, dallo svago ala cultura, dalle istituzioni allo sport, sia uno stravolgimento della quotidianità a cui siamo volenti o nolenti abituati. E se è indubbio che per molti sia un imprevisto difficile da gestire (famiglie con genitori che continuano a lavorare e figli piccoli che non si sa a chi lasciarli, tanto per dirne una), il "bello" della società in cui viviamo è che non ci sono più problemi del tutto insormontabili. E, passato il fastidio e poi lo straniamento per l'improvviso cambio dei piani, una riorganizzazione del proprio tempo può non essere così una cattiva notizia.

Innanzitutto il buonsenso. Da quanto non ci esercitiamo più nell'applicazione del buonsenso nel nostro quotidiano? Questo forse può essere l'ingrediente principale per la riorganizzazione del nostro tempo durante l'emergenza. Fermarsi a pensare di cosa si ha veramente (ma veramente, non barate) bisogno è un buon modo per mettere ogni cosa a suo posto senza emorragie energetiche. Il tempo che viviamo, infatti, ci impone di essere sempre e costantemente prestanti, per poi ridurci a brandelli nel momento in cui ci mette di fronte a un rischio: il buonsenso ci deve servire ad affrontare queste situazioni. 

Tempo libero piovuto dal cielo

Chi per qualche giorno dovrà rinunciare a teatro, cinema ed eventi culturali, immaginiamo che non farà fatica a riorganizzarsi con delle attività alternative domestiche, economiche e a km 0. Quanti libri avete comprato lasciandoli prendere polvere sul comodino? Bene, metteteli in ordine di gradimento e cominciate. Stessa cosa vale per film e serie televisive. Si sa che sono sempre di più a fingere di aver visto i grandi classici senza però conoscerli davvero. Questa è un'ottima occasione per tirare fuori il dvd di "Qualcuno volò sul nido del cuculo" che usate come sottovaso e riempirvi gli occhi di meraviglia. 

E fin qui tutto facile. Se l'horror vacui proprio non vi lascia in pace e di stare sul divano con un libro vi sembra uno spreco di tempo, potete sempre prendere in considerazione quella pila di scartoffie ancora nascosta dietro l'albero di natale che vi strizza l'occhio da mesi. Ordine è il secondo ingrediente per la riorganizzazione del tempo. Uh, quante cose che lasciamo in sospeso ogni giorno dicendo "domani!" e poi ci ritroviamo a fine febbraio con il bambin Gesù del presepe che ancora ci ammonisce con lo sguardo dall'angolo del salotto. Bene, è arrivato il momento di fare tutte quelle cose che non abbiamo MAI voglia di fare. Mettere a posto le bollette, buttare via gli scontrini accumulati, risistemare credenze, armadi, cassetti e scoprire vecchi tesori ormai dimenticati. La vostra casa assumerà un'aria completamente nuova e vi sentirete fieri di voi stessi. E se di riordinare proprio non ne volete sapere, potete prendere in mano quel libro su "come fare un orto in terrazza" che smicciate da anni senza mai sfiorarlo e provare con il pollice verde.

Se invece non potete fare a meno della compagnia di amici e parenti, tirate fuori i giochi in scatola di quando avevate vent'anni e vedete se siete ancora capaci di conquistare la Kamchatka senza perdere tutti i vostri carrarmatini verdi. Se le scatole che tenevate in soffitta le avete regalate alla parrocchia per la lotteria di due anni fa, tirate fuori carta e penna e improvvisate un "Chi è lui chi è lei" o dividetevi a squadre e indovinate i disegni, le canzoni o i mimi. Non è poi così difficile. Ovviamente le varianti sui giochi sono a discrezione dei partecipanti.

Questione cibo. Una cosa che non può obiettivamente succedere è che nel 2020, in Friuli Venezia Giulia, si rimanga senza cibo. Un giochino divertente e piuttosto utile per ricalibrare il nostro senso di omnipotenza sui bisogni presunti e reali è quello di "fare con quello che c'è". Ogni giorno pensiamo di non avere abbastanza e, siccome il supermercato è sempre abbastanza vicino e abbastanza fornito, non ci facciamo scappare occasione di comprare anche il superfluo. Il rischio, lo sappiamo benissimo, è di buttare poi via un sacco di roba. In questi giorni abbiamo visto scaffali di supermercati svuotati di ogni genere alimentare e non, ma le nostre dispense sono davvero vuote? Non credo. Quindi ecco cosa si può fare: cucinare ogni giorno con quello che si ha, senza uscire a comprare niente fino all'avvicinarsi dell'esaurimento delle scorte. E per rendere il tutto più divertente, organizzare dei contest con amici o vicini di casa, per vedere chi ha l'idea più originale. Sbizzarritevi. Chi non ha voglia di cucinare sa benissimo che le osterie non mancano di certo.

Inutile dire che tapparsi in casa non è necessario (tranne che in alcuni casi). Ma chi preferisce farlo può senza dubbio esercitarsi alla tranquillità delle proprie mura domestiche. Per tutti gli altri, librerie, bar, parchi, strade etc sono aperti! Non perdete l'occasione per fare un giro a piedi nel vostro quartiere o intorno alla vostra città, non avete idea di quante cose ci lasciamo sfuggire per la fretta di vivere ogni giorno. 

La cosa che forse ci stupirà di più è però scoprire di avere davvero del tempo. Tempo che diamo per scontato, tempo che non sembra mai abbastanza e invece c'è, benché sembri sfuggirci tra le dita. Fermarsi e capire quali sono le cose che davvero ci piacciono forse è uno dei privilegi maggiori che ci è concesso. Ecco, magari una volta che si è finito il pranzo, che si sono recuperati i bimbi, che si è messa a posto la credenza, può rimanere il tempo per scrivere a quell'amica che non si sente più da anni per un'incomprensione, per telefonare alla propria mamma che aspetta da settimane o per inviare un messaggio a quel collega con cui non ci si parla più per un bisticcio del quale non ci si ricorda più il motivo.

Tanto poi, tranquilli, il coronavirus passa e tra un po' la vita di sempre tornerà a travolgerci in tutto il suo caos.

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