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Cessate il fuoco: Udine si mobilita per la pace

Sabato 24 febbraio ci sarà la giornata nazionale di mobilitazione per lo stop alla guerra in Ucraina e Palestina. Previsto un corteo che sfilerà per le vie della città

Partenza alle 15 e 30 dal Monumento alla Resistenza di piazzale XXVI luglio e arrivo in piazza Matteotti. Questo il percorso che il corteo per la giornata nazionale di mobilitazione per lo stop alla guerra in Ucraina e Palestina farà sabato 24 febbraio. L'invito a movimenti, reti, associazioni, sindacati, parrocchie, comitati locali è quello che possano mobilitarsi insieme nelle piazze italiane "per ribadire il no a tutte le guerre e il no al riarmo, per costruire un mondo di pace, di sicurezza e di benessere per tutte e per tutti, per chiedere alle istituzioni italiane ed europee di scegliere la via della pace",.

Le motivazioni

"Abbiamo il compito di costruire insieme una società globale pacifica, nonviolenta, responsabile, per consegnare alle future generazioni un mondo migliore di quello che abbiamo ricevuto - scrivono sul volantino che spiega l'iniziativa -.  Non ci sarà giustizia sociale e climatica, lavoro dignitoso e piena democrazia in un mondo in guerra, che usa le risorse per la morte e non per la vita, nel quale la giustizia, il diritto internazionale e umanitario
vengono calpestati nell’impunità dei colpevoli. La guerra non è mai una soluzione e l’orrore non deve diventare un’abitudine". La principale richiesta è quella dell’immediato cessate il fuoco in Ucraina e nella Striscia di Gaza.

Armi

Nello specifico vogliono che ci sia l'impegno per la messa al bando delle armi nucleari, la riduzione immediata delle spese militari a favore della spesa sociale, sanitaria, per la tutela ambientale del territorio e per una difesa civile e nonviolenta, la riconversione dell’industria bellica, che sta traendo immensi profitti dalle guerre e dai conflitti armati.

Striscia di Gaza

Inoltre chiedono "la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi, la fine dell’assedio e dell’isolamento di Gaza, il libero accesso agli aiuti umanitari e l’assistenza alla popolazione palestinese. Poi vogliono anche il riconoscimento dello Stato di Palestina, la fine dell’occupazione e della violenza in Cisgiordania".

Ucraina

Auspicabile anche "la soluzione politica e non militare della guerra in Ucraina, per porre fine all’illegale occupazione russa e per costruire le condizioni di libertà, democrazia, convivenza e di sicurezza comune per l’Europa intera".

Diritto di asilo e diritti umanitari

Si sottolinea anche l'importanza del "riconoscimento del diritto di asilo e la protezione a dissidenti, obiettori di coscienza, renitenti, disertori, profughi, difensori dei diritti umani, giornalisti, attivisti sociali e sindacalisti vittime della repressione politica in ogni contesto e nazione; il rafforzamento dell’azione umanitaria e di protezione dei diritti umani nei contesti di violenza strutturale (Afghanistan, Myanmar, Nagorno Karabakh, Iran…) e lo stanziamento dello 0,7% del PIL a favore della cooperazione allo sviluppo".

Conferenze regionali di pace

Si sostiene la volontà di avere "la promozione di conferenze regionali di pace sotto l’egida delle Nazioni Unite, per ricostruire convivenza e sicurezza nelle regioni martoriate da guerre in Medio Oriente e in Africa, che coinvolgono milioni di persone che vengono uccise, espulse dalle proprie case, impoverite, costrette alle migrazioni forzate"

Chi aderisce

Anpi provinciale di Udine, Alleanza Verdi e Sinistra, Arci Territoriale di Udine e Pordenone, Associazion Culturâl El Tomât APS di Buje, Associazione ALFI LUNE, Associazione LaTela, ATTAC Udine, Centro “Balducci” Zugliano, CGIL Udine, Circolo Legambiente Udine APS, Comitato Stop TTIP Udine, Comunità Palestinese FVG, Donne in nero, Europa Verde Udine, Possibile FVG, Potere al Popolo, Rete Radié Resch – gruppo di Udine, Rifondazione Comunista

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