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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

“La consulta comunale della sanità non interferisca nell’applicazione della riforma”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

"Non possiamo che apprezzare tutte le iniziative avviate a tutela e a garanzia della salute dei cittadini, ma occorre fare attenzione a evitare interferenze e posizioni di parte nell'applicazione della riforma della Sanità in Friuli Venezia Giulia".

La creazione della Consulta comunale della sanità, costituita dal Comune di Pordenone lo scorso 24 ottobre, è stata accolta con interesse ma anche con prudenza dal Co.Re.APS. (Coordinamento Regionale delle Associazioni delle Professioni Sanitarie ), sigla che riunisce 16 Associazioni (AIFI, AIP, AITO ,ANAP, ANDID, ANEP, ANPEC, ANTEL, ANUPI, ASNAS, FITELAB, FLI, UNPISI) e rappresenta oltre 70 per cento dei professionisti della sanità in Friuli Venezia Giulia.

La Consulta creata a Pordenone, stando alle dichiarazioni della giunta comunale e dalle notizia riportate dalla Stampa, dovrebbe rappresentare un contatto fra la sanità locale e la Regione, raccogliendo informazioni ma anche intervenendo attivamente nei confronti dell'Azienda per l'Assistenza Sanitaria e della Regione.

A Riguardo il Co.Re.APS, pur guardando con interesse alle iniziative volte a una corretta applicazione della riforma sanitaria, soprattutto se coinvolgono professionisti, istituzioni e associazioni del settore, ricorda come gli Enti Locali e le strutture del Servizio Sanitario Regionale abbiano ruoli già ben definiti. "Un altro interlocutore, non previsto dalle norme di riferimento, - spiega Susanna Agostini, presidente Co.Re.APS - dovrà svolgere l'attività con particolare attenzione, per non creare un corto circuito nei rapporti fra gli organi istituzionali". Il rischio, spiega Agostini, è che si creino delle sovrapposizioni, e che l'applicazione della riforma non ne tragga il massimo vantaggio.

Desta poi preoccupazione il fatto che i componenti della Consulta rappresentino solo una parte dell'insieme dei professionisti che sono coinvolti nel processo di riordino del Servizio Sanitario Regionale.

Il Co.Re.APS sottolinea poi il fatto che la maggior parte dei componenti dell'organismo creato a Pordenone, siano dipendenti pubblici dell'organismo di cui devono diventare interlocutori: dovranno quindi interfacciarsi con il proprio datore di lavoro, con il rischio di far venir meno il ruolo di terzietà necessario per realizzare gli obiettivi dichiarati della Consulta.

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