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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Ambiente, Confartigianato alla Regione: "Sui fiumi bisogna cambiare marcia"

Il vicepresidente Fiorini interviene dopo i disagi causati dalla situazione meteo di questi giorni: "Siamo pronti a collaborare, ma serve un programma di manutenzione dei corsi d'acqua"

“Non è il momento delle polemiche (l’eccezionalità del fenomeno è tale che non sono accettabili strumentalizzazioni), ma delle politiche e di una serie di interventi programmati. E’ possibile migliorare il territorio senza interventi devastanti”. Lo afferma la vicepresidente di Confartigianato Udine Edgarda Fiorini e imprenditore del settore che dà la massima disponibilità alla collaborazione alla Regione.

“Le precipitazioni straordinariamente intense di questi giorni mettono ancora una volta al centro il problema della pulizia e delle sistemazioni idrauliche degli alvei di fiumi e torrenti, un problema gigantesco per  il quale si sta facendo ancora troppo poco. Gli alvei – spiega Fiorini - si sono ovunque alzati e spesso trasformati in vere e proprie foreste, e chiunque attraversi un corso d’acqua in questi giorni può facilmente rendersene conto”.

Ma se la Regione è straordinariamente efficiente nell’affrontare le emergenza attraverso il servizio di Protezione Civile, dovrebbe cogliere l’occasione di questi eventi straordinari per affrontare con altrettanta efficienza e metodo il problema della manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua, arrivando a un vero e proprio programma, magari assieme alle imprese del settore che sono in grado non solo intervenire ma anche collaborare alla stesura di un progetto. “Le imprese friulane del settore – aggiunge Fiorini - sono molto sensibili perché lavorano e vivono su questo territorio e osservano con preoccupazione come i rischi idrogeologici che abbiamo denunciato da tempo si stiano concretizzando”.

Secondo Confartigianato, oltre alla burocrazia, sempre più complessa e lenta, pesa molto la situazione la crisi dell’edilizia: “La richiesta di materiali inerti – spiega ancora Fiorini - è crollata ed i margini per le imprese di estrazione si sono ridotti a tal punto che le aree fluviali più lontane, che sono anche quelle che richiederebbero gli interventi più urgenti, non danno alcun ritorno economico, anzi i costi di trasporto superano notevolmente i possibili proventi. Per questo c’è bisogno di trovare un accordo tra Regione, Protezione Civile ed imprese per risolvere almeno i problemi più urgenti e gravi.”  Un accordo che, secondo Confartigianato, non può risolversi in una riduzione dei canoni che le imprese pagano per i materiali che estraggono mentre le nostre imprese vanno valorizzate e sostenute in questo momento perché presidiano il territorio”.

Fra le ipotesi di Confartigianato vi è quella di privilegiare per esempio le ghiaie dei fiumi piuttosto che quelle della costruzione di nuovi buchi nella Bassa Friulana per la costruzione della terza corsia. “Il costo immediato, per via del trasporto, sarebbe maggiore – ammette Fiorini – ma il costo ambientale sarebbe decisamente migliore perché si potrebbe fare pulizia dei fiumi e non si scaverebbero altri buchi nella Bassa Friulana. Occorre una nuova politica di gestione del territorio che lo salvaguardi superando il principio del prezzo più basso per gli inerti (cave) ma anche quello dell’imbalsamazione del territorio (alvei intoccabili). Occorre cambiare anche la gestione del territorio per scongiurare danni maggiori”.

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