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Cronaca

Anna Oxa "senza pietà" con Udine: via i loghi e nemmeno un "ciao"

Successo per l'esibizione "algida" della cantante, accolta da molti applausi nonostante la settimana di polemiche. Sparite, come da contratto, tutte le insegne di Friuli Doc da piazza della Libertà. Registrati molti disagi per il posizionamento del pubblico

"Successo sopra ogni previsione al concerto di Anna Oxa e record di fatturato e presenze per Friuli Doc 2018". Questo il bilancio comunicato ieri, a tarda serata, dal Comune di Udine come primissima valutazione della fiera enogastronomica dei prodotti "made in Friuli", conclusasi con l'esibizione della bionda ed eterea Anna Oxa. 

Lo show

La tappa friulana di “Voce sorgente” è iniziata con quello che tutti si aspettavano, ovvero con la rimozione di tutti i loghi “Friuli Doc” presenti in piazza della Libertà, come previsto dal contratto sottoscritto dal Comune di Udine. La Oxa sul piano professionale è stata ineccepibile, su quello umano molto distante: né all'inizio né alla fine del concerto ha salutato il pubblico presente (nessuno pretende il familiare “mandi”, ma almeno un “ciao Udine” o un “buonasera a tutti” sarebbe stato carino). Le uniche parole proferite dell'artista, invece, sono state rivolte ad un discorso sulla vita e sull'amore (in sintesi: l'amore è come l'acqua, non si può arrestare e va lasciata fluire, perché in fin dei conti tutto scorre, pánta rheî insomma). La performance è durata un'ora e mezza ed è stata caratterizzata da un susseguirsi di medley, arrangiamenti new wave e vocalizzi dal canto introspettivo, doloroso e irrisolto. Nonostante la gran voce e gli acuti sublimi, l'atmosfera mistica dello show e la freddezza dell'artista hanno reso la serata straniante, parecchio lontana da quella generata da FriuliDoc.

Pubblico stretto e platea comoda

Lo show è iniziato puntuale ma non senza qualche difficoltà per il pubblico assiepato che sperava di salire sul plateatico rialzato di piazza Libertà. Alcuni problemi di gestione li ha vissuti ad esempio il personale della security che ha dovuto gestire un'enorme calca di persone che da ore era in fila pur di accaparrarsi i 150 posti a sedere della platea (esclusa ai disabili), molti dei quali riservati ad autorità, giunta, management e da chi da ore teneva le seggiole per amici o parenti. Chi non aveva la sedia è quindi stato invitato a scendere dal selciato, in alcuni casi anche a male parole. In prima fila ovviamente, sindaco, assessori e l'addetto stampa di Fontanini, Marco Belviso, grandissimo estimatore della cantante. Insomma, quello che doveva essere un concerto per la cittadinanza, ha visto, in realtà, la cittadinanza "allontanata" in un contesto freddo e distaccato. Un'atmosfera irreale, forse alimentata sia dalle polemiche che dalla rimozione del logo di Friuli Doc,  ma avvalorata e sottolineata anche dal divieto - spesso disatteso dagli stessi politici - di scattare fotografie e video.

Ps: Un consiglio per il 2019, anno della 25ima edizione di Friuli Doc. Torniamo ad una soluzione che favorisca la fruizione di tutti, come ad esempio avvenuto con il concerto del grandissimo Tony Hadley: via le sedie e accesso a tutti i turisti e ai cittadini. 

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