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Parco del Torre: il Comune chiede di limitare l'attività di caccia

L'amministrazione comunale cerca il dialogo con la Regione per discutere la questione. Negli ultimi anni la zona è sempre più frequentata dagli udinesi e la cosa mal si concilia con l'attività venatoria

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Sempre più negli ultimi anni, è aumentata nel parco del Torre la frequentazione di persone che decidono di godersi uno tra i più grandi polmoni verdi cittadini. Luoghi scelti per salutari passeggiate all’aria aperta, magari in compagnia del proprio amico a quattro zampe o per suggestive escursioni in bici. Parallelamente, però, nulla è cambiato sulla regolamentazione dell’attività venatoria in quell’aerea, col risultato che molti udinesi, e non solo, lamentano ora il rischio di incorrere in battute di caccia che mal si sposano con chi decide di godersi la sponda destra del Torre per tranquille passeggiate.

Ecco perché il sindaco di Udine, Furio Honsell e l’assessore comunale alla Qualità della Città, Lorenzo Croattini, hanno ora scritto all’assessore regionale alle Risorse rurali, agroalimentari e forestali, Claudio Violino, e al direttore della stessa direzione regionale, Luca Bulfone, per chiedere di “ripensare alla scelta allora fatta di non intervenire sull’attività venatoria lì precedentemente praticata”, oltre a proporre un incontro per affrontare assieme la questione.
Il Parco del Torre è stato istituito nel 1998 ai sensi della legge regionale 42/96 in materia di parchi e riserve naturali regionali. “Da allora – spiega Honsell – si sono realizzati diversi interventi, anche con il contributo regionale, di bonifica e ripristino di strade interpoderali, oltre che lavori sugli argini che sono diventati ora percorsi ciclopedonali”.

Il costante aumento delle persone che frequentano la sponda destra del Torre, che insiste sul territorio comunale di Udine, tuttavia, spinge ora l’amministrazione del capoluogo friulano ad un ripensamento della scelta fatta di non intervenire anche sull’attività venatoria praticata nella stessa area. “Sempre più spesso – dichiara ancora il primo cittadino – riceviamo segnalazioni di cittadini che lamentano, preoccupati per la propria sicurezza, la presenza di cacciatori con i fucili contigui alle piste ciclopedonali. Per questo – annuncia – abbiamo deciso di scrivere alla Regione per chiedere se un atteggiamento prudente, atto a prevenire situazioni di pericolo e incolumità dei cittadini, non consigli di delimitare le zone in cui è possibile la caccia, escludendo una fascia di alcune centinaia di metri da quei percorsi”. Questo, ferme restando le valutazioni del competente comitato tecnico scientifico sulla compatibilità naturalistica dell’attività venatoria nel Parco Comunale del Torre e, più in generale, nel corridoio naturalistico del Torrente Torre.

“Ci rendiamo più che disponibili – conclude Honsell – ad un incontro per valutare nei dettagli la situazione, ma era intanto doveroso da parte nostra portare all’attenzione dell’amministrazione regionale questo problema”.

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