In coda dall'alba fuori dalla Questura per il rinnovo del permesso di soggiorno, l'odissea di una famiglia
A segnalarci l'accaduto una nostra lettrice, il cui marito si è recato all'alba fuori dalla Questura per prendere il numero ed avere accesso così ai servizi per il rinnovo del permesso di soggiorno. Alle 6.30 del mattino i 30 numeri disponibili per gli appuntamenti però, erano già terminati
In coda dall'alba fuori dalla Questura per il rinnovo del permesso di soggiorno, ma i numeri per gli appuntamenti terminano alle 6.30 del mattino ed è necessario tornare il giorno dopo.
E' la segnalazione che ci giunge da una nostra lettrice.
La storia
"Vivo e lavoro in Italia da 21 anni, ho due figli di 2 e 5 anni e sono in possesso della carta di soggiorno permanente. Mio marito invece fa ancora i conti con il rinnovo del permesso di soggiorno - ci racconta Chiara - Per il rinnovo del permesso di mio marito ci è stata richiesta un'integrazione documentale dalla Questura. Così, dopo aver chiesto permesso al lavoro, mio marito si è recato in Questura due giorni fa dall'alba, salvo poi, giunto sul posto, scoprire in diverse occasioni, che alle 6.30 i 30 numeri disponibili per l'appuntamentoesrano già tutti esauriti".
"Una situazione paradossale se si considera - inoltre - che non c'è modo nè di mandare la documentazione via mail, nè di prenotare un appuntamento - prosegue - Così si fa la coda, quando si ha la fortuna di guadagnarsi il numero - in strada sotto al sole, per non si sa quante ore. Il risultato è un ritardo nel rinnovo del permesso di soggiorno che produce poi una serie di conseguenze a catena, compreso il fatto di essere stati "sbalzati" fuori dalle liste pediatriche. Nessun problema per i bambini (cittadini cinesi). Ora con il permesso in fase di rinnovo sono riammissibili, ma scarseggiano i pediatri e trovare un sostituto è sempre più complicato".
"'E' evidente che il problema non sia la competenza degli agenti e degli impiegati della Questura - conclude Chiara- ma la mole di lavoro legata anche ai numerosi profughi in attesa di permesso".