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Cronaca

Via alla Class action contro i produttori di camion: danno stimato in 5 mila euro a mezzo 

Imprese contro il cartello dei costruttori di veicoli industriali. In provincia di udine le prime 30 adesioni.

Aziende sul piede di guerra, anche in Fvg, contro Volvo/Renault, Man, Daimler/Mercedes, Iveco, DAF e Scania, le aziende costruttrici di veicoli industriali che la Commissione europea ha sanzionato per ben 2,9 miliardi di euro per aver partecipato, nel periodo gennaio 1997/ gennaio 2011, a un accordo di “cartello”  finalizzato a maggiorare, in media del 15%, i prezzi di vendita degli autocarri. Un’azione che in Fvg ha interessato potenzialmente 4mila autocarri merci (oltre le 6 tonnellate) per un danno stimato a spanne in 20 milioni di euro. Confartigianato si è mossa subito a sostegno delle aziende e ora la class action muove i suoi primi passi: in provincia di Udine hanno aderito le prime 30 aziende, altre se ne stanno aggiungendo. Le cifre in ballo sono tutt’altro che trascurabili. Su un mezzo a 70mila euro, oltre il surplus praticato dalle aziende produttrici può arrivare a superare i 10mila euro. In media considerate le varie tipologie di mezzi pesanti interessati si stima che il danno sia di circa 5mila euro a veicolo. 

Stefano Adami-3«L'azione risarcitoria - spiega il capogruppo degli autotrasportatori di Confartigianato Udine, Stefano Adami - verrà portata avanti dalla Fondazione Stichting Trucks Cartel Compensation davanti al tribunale di Amsterdam, sollevando le imprese dagli oneri che ne deriveranno. Solo nel momento in cui l’iniziativa dovesse andare a buon fine - continua Adami -, le spese saranno detratte dalle somme recuperate. Qualora, invece, i giudici respingessero le istanze avanzate, nessun esborso di denaro sarà richiesto alle imprese ricorrenti”. 

Le aziende che ancora non avessero aderito all’iniziativa ma volessero entrare a far parte della class action possono farlo contattando l’ufficio trasporti di Confartigianato Imprese Udine chiamando lo 0432516737 oppure scrivendo all’indirizzo email abianchi@uaf.it che rimane a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.

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