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Cronaca

Mafia in Fvg, a Udine se ne era già parlato due anni fa

L'imprenditrice modenese Cinzia Franchini aveva lanciato l'allarme in un incontro in città organizzato dalla CNA, sostenendo che l'8 per cento delle imprese di autotrasporto fossero infiltrate

Cinzia Franchini, imprenditrice modenese a capo della categoria dei trasportatori CNA nazionale, aveva già lanciato l'allarme mafia in tempi non sospetti: e lo aveva fatto due anni, proprio a Udine, in un incontro nella sede della CNA friulana.

Oggi sotto il fuoco amico della stessa associazione che rappresenta, dopo la sua denuncia alla Commissione Antimafia di anomalie in Emilia Romagna, Franchini incontra invece massimo sostegno e solidarietà dalla CNA friulana, i cui vertici richiede alla CNA nazionale la discussone dell'odg "frettolosamente redatto - afferma Giosualdo Quaini, presidente regionale CNA-FITA Fvg - in cui si "castiga" a una signora dell'autotrasporto sostenuta da oltre 1600 persone e istituzioni perché ha denunciato malaffari nelle associazioni in cui si annidano, coperte, imprese illegali". La CNA Fvg si dichiara quindi schierata in prima linea con la Franchini "in nome della legalità", e si dissocia dalla dura presa d'atto del nazionale che lascia presagire una probabile espulsione.

L'imprenditrice, oggetto di atti intimidatori a causa delle sue coraggiose denunce sulle "anomalie" del settore in cui opera, ai parlamentari ha dichiarato di sentirsi sola sul fronte antimafia e che qualcuno dei suoi colleghi avrebbe provato a "mandarla a casa". Già nel 2013 aveva riferito all'incontro in CNA Udine che l'8% delle imprese di autotrasporto sono infiltrate; ed era solo il preambolo di quanto è poi emerso in questi giorni dal rapporto annuale della direzione nazionale Antimafia sulla nostra regione, in cui si riporta che il Fvg è "oggetto di interessi di gruppi familiari residenti sul territorio e collegati al crimine organizzato che investono in maniera occulta enormi quantità di danaro proveniente da attività illecite".

“Si tratta di un fenomeno che interessa più il nord del sud - aveva detto Cinzia Franchini a Udine -, assieme all'abusivismo rappresenta uno dei grossi problemi da risolvere nel settore trasporti. La mafia sta diventando “il” problema”, soggetti che riciclano denaro con tariffe fuori mercato che rovinano le aziende sane”. “In regione - conferma il presidente regionale CNA-FITA Giosualdo Quaini - il vuoto lasciato dalle aziende che chiudono (–15% a Udine,–25% a Pordenone) spesso lascia spazio ad aziende poco pulite. Non ci sono infatti nuovi ingressi, i giovani non seguono le orme della famiglia; le piccole imprese di trasporto chiudono perché sono troppo vessate”. Per sostenere la battaglia della presidente nazionale CNA-FITA è stata anche aperta una pagina "Con Cinzia Franchini".

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