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Cronaca

"Blue Whale" a Udine? La Procura apre un fascicolo per "istigazione al suicidio"

I genitori della 13enne coinvolta, insospettiti da alcuni tagli a forma di balena sul braccio della figlia, hanno allertato le forze dell'ordine

Sono quasi 70 i casi segnalati in tutta Italia finora: il Blue Whale, l'horror game che costringerebbe i giovani adolescenti a 50 giorni di macabre prove per istigarli infine al suicidio, sarebbe sbarcato anche a Udine. Lo si apprende dal Procuratore di Udine, Antonio De Nicolo. Dopo la segnalazione alla Polizia Postale, la Procura di Udine in merito ha immediatamente aperto un fascicolo per "istigazione al suicidio a carico di ignoti".

IL TATUAGGIO Stando agli elementi raccolti finora dagli inquirenti, la minore coinvolta sarebbe ancora nella fase iniziale della sfida, che comincia con la sveglia alle 4 del mattino e la visione di alcuni film horror. A destare i sospetti dei genitori, che hanno segnalato ieri sera il caso agli inquirenti, alcune ferite sul braccio della ragazzina, autoinferte con un temperino e che ricalcherebbero la forma di una balena. «Ferisciti ad un braccio, provocati dolore». Sarebbe questa una delle prove a cui i giovanissimi devono sottoporsi per poter "vincere il gioco", e potrebbe essere proprio questo il punto della sfida al quale si troverebbe la giovane friulana.

IL PROCURATORE «Abbiamo immediatamente provveduto ad acquisire i dati dei telefoni cellulari di cui dispondeva la ragazzina - ha dichiarato il Procuratore Capo Antonio De Nicolo - In questa fase non escludiamo il fatto che possa effettivamente trattarsi di un'azione emulativa che però può anche non cambiare il risultato finale. Andremo fino in fondo per capire se effettivamente ci sia un responsabile che l'ha spinta in questa catena di Sant'Antonio e in quel caso allora verranno presi seri provvedimenti al riguardo. Oltre all''aspetto giudiziario è fondamentale la prevenzione soprattutto all'interno delle scuole, per sensibilizzare sul tema e raccomandare agli alunni di segnalare ogni possibile caso sospetto. Nei fatti è la prima segnalazione concreta e preoccupante che riceviamo su questo fenomeno, ma il fatto che ne siano giunte altre, che poi si sono rivelate senza fondamento, è comunque sentinella di un'attenzione da parte di genitori che è da considerarsi positiva".

LE PROVE 50 giorni 50 prove sotto l'attenta supervisione di un "curatore". Autolesionismo, isolamento totale e depressione autoindotta per terminare con un salto dal palazzo più alto della propria città togliendosi la vita. È terminato così il Blue Whale Game per molti adolescenti in Russia, dove il gioco è stato inventato, ma anche altrove per altri giovanissimi adescati in rete da squilibrati che si divertono a manipolare le loro menti approfittando della fragilità tipica dell’età. Del fenomeno se ne parla anche in Italia dopo un servizio realizzato dalle Iene, ma ancora troppi adulti, genitori e insegnanti non lo conoscono, mentre pare che tra i ragazzi il game assassino sia ben noto.

IN ABRUZZO TRE PRESUNTI CASI «Si sono accesi i riflettori su un fenomeno che desta indubbiamente preoccupazione - riferisce a Il Pescara, Elisabetta Narciso, Dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Abruzzo dove i casi segnalati sono già tre -. Bisogna però scindere le situazioni reali dagli atti di emulazione. Uno dei primi passi da compiere nelle indagini è sicuramente l'analisi dei supporti informatici, capire se esiste il caso e chi è a dare le disposizioni. Si è creato molto allarmismo sulla vicenda, ma questo non ci esonera da profondi controlli su ogni singolo caso».

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