I Carabinieri di Udine mettono in ginocchio una banda del nord est
Le indagini erano partite a novembre del 2011. In poco più di un mese sono state colpite cinque provincie tra Veneto e Friuli - Udine, Treviso, Venezia, Vicenza e Padova -, per oltre quaranta furti
I Carabinieri del Nucleo investigativo di Udine, comandati dal Capitano Pasquariello, hanno concluso le indagini, avviate a novembre 2011, nei confronti dei tre cittadini albanesi fermati a Cittadella (PD). Sono fortemente indiziati di una lunga serie di furti nel nord est d'Italia. L'inchiesta è stata coordinata da Andrea Gondolo della Procura della Repubblica di Udine.
Il gruppo è accusato di associazione a delinquere. A questo proposito, su richiesta dello stesso Gondolo, il GIP del Tribunale di Udine ha emesso una misura di custodia cautelare per i tre, già detenuti presso il carcere di Udine dopo essere stati fermati a seguito dell'ultimo reato compiuto.
In pratica è stata messa in piedi una vera e propria industria del furto, che ha portato a più di 40 colpi. L'attività era regolamentata da precisi orari di lavoro, diversificazione quotidiana dei territori prescelti , analisi minuziosa degli obiettivi da colpire, smistamento immediato della merce trafugata.
Nel corso dell'attività investigativa è stata analizzata anche la condotta di altre due persone, un italiano e un altro albanese, per i quali i Carabinieri ritengono di poter attribuire il ruolo di fiancheggiatori.
Il primo (intestatario di ben 14 autovetture circolanti) era solito fornire i propri dati anagrafici ed i propri documenti per intestare ler macchine "pulite" della con le quali i componenti del gruppo si spostavano nel territorio senza dare nell'occhio. Il secondo, invece, avevav affittato l'appartamento di Cittadella dove era stato costituito il covo e dove è stata rinvenuta parte della refurtiva sequestrata in occasione dei fermi.