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Cronaca Cussignacco / Viale Palmanova

Cafc smentisce i dati sui presunti rincari dell'acqua

Il presidente Gomboso: "Il nostro territorio non ha assolutamente subito gli aumenti resi noti dai lanci di agenzia". Il comunicato della società

In queste ore si stanno rincorrendo i numeri di aumenti dei prezzi per la fornitura e il trattamento delle acque di scarico e del servizio idrico che riguardano anche il nostro territorio. Premesso che bisogna ancora appurare chi ha fornito questi dati e sulla base di quale calcolo siano stati diramati - tramite agenzie di stampa – quadri economici che non rispecchiano la realtà, il Presidente di CAFC, Eddi Gomboso, smentisce qualsiasi rincaro.

“In base ai dati in nostro possesso  - dichiara Gomboso – e in base alle proiezioni già effettuate, considerato che CAFC serve l'82 per cento della provincia di Udine, l'incremento nel 2016 e nel 2017 sulla vecchia clientela CAFC è pari ad appena il 2,5 per cento, numero che riguarda il 2016 e il 2017 e include l'intero servizio idrico, la depurazione e la fognatura”.

Pertanto il dato pubblicato da non si sa quale istituzione o ente che indica un incremento del 17,5 per cento risulta del tutto infondato e inventato. Per quanto riguarda la città di Udine, visto che beneficiava della tariffa con i prezzi più bassi, si è proceduto all'annunciato riallineamento tariffario pari all'8 per cento. Nessun incremento, ma soltanto la necessaria omologazione tariffaria.

Relativamente a Carniacque – integratasi con CAFC – per quanto attiene la parte di territorio montano, si calcola una crescita del 6,5 per cento nel 2016.  Alla luce di un quadro di gran lunga ben diverso da quello delineato dalle tabelle uscite oggi, il Presidente Gomboso auspica che quanto prima vengano rettificati i dati forniti da parte di non si sa bene ancora quale Ente iin modo che al convegno Watec Italy 2017 in programma a giugno, a Palermo, non vengano reiterati i gravi errori numerici almeno per quanto riguarda il territorio friulano. “Ai convegni si dovrebbero portare i dati corretti. A noi nessuno ha domandato i nostri. E i risultati si sono visti con questi errori macroscopici che non si devono ripetere, soprattutto a danno del nostro territorio che, a torto, finisce nella classifica dei rincari”, conclude Gomboso. 
 

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