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Una via del centro diventa "la strada delle cacche". Residenti furibondi

Via Rivis è invasa da deiezioni di grandezza considerevole. "Non ne possiamo più" dicono gli abitanti della via

Decine di cacche di cane anche, molto grandi, sui marciapiedi proprio di fronte all'ingresso delle abitazioni. Accade da settimane in via Rivis, la strada che collega via Grazzano con via Poscolle, in pieno centro a Udine. Uno slalom quotidiano in mezzo a sporcizia e cattivi odori. Per colpa dell'inciviltà di uno o più proprietari di animali, probabilmente di grossa taglia, che nottetempo vengono portati a passeggio per la strada. I residenti sono molto arrabbiati e stanchi che la via sia perennemente imbrattata dai bisognini dei cani che non vengono raccolti. Nessuno, però, è ancora riuscito a cogliere in flagrante il colpevole di questa situazione. Da qualche giorno sono spuntati persino alcuni cartelli di protesta attaccati a finestre e cancelli, per invitare ad un comportamento più educato da parte di chi dovrebbe raccogliere gli escrementi del proprio pet. Con un appello ai residenti di segnalare i fatti e denunciare la situazione di degrado alla stazione della Polizia locale di Udine.

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"È un'indecenza, vorrei proprio vedere chi è il responsabili di questo schifo - ci dice un residente nella via - "Ogni mattina per andare a scuola, mia figlia è costretta a camminare in mezzo alla strada per schivare gli escrementi dei cani. Sono davvero numerose e di dimensioni considerevoli. Ogni giorno ne spuntano di nuove e nessuno poi viene a pulire. Restano là ferme fino a che qualcuno non ci mette un piede sopra per sbaglio". Nella strada c'è anche un asilo nido e le mamme dei bambini si sono trovate molto spesso a dover percorrere la via sulla carreggiata riservata alle auto. "Già i marciapiedi sono stretti e completamente dissestati" ci sottolinea una di loro "Se aggiungi questa sporcizia dovuta alle cacche abbandonate diventa impossibile passare con il passeggino". Ci racconta un'altra residente A.C. che di cani ne ha addirittura tre "Non servono i richiami al senso di responsabilità e all’igiene pubblica, bisognerebbe passare alle maniere forti. Ho letto di un comune di Lombardia, non ricordo precisamente dove, che ha predisposto una banca dati con il Dna dei cani che abitano nel territorio municipale. Se viene trovata una cacca di un cane per strada ma l’animale si è dileguato insieme al suo padrone, viene fatta analizzare. Prelevano il Dna dalle feci e trovano il colpevole. Queste persone forse non sanno che stanno commettendo un reato. Non raccogliere la cacca del proprio cane è perseguibile per legge".

Cosa dice il Codice penale

Il Codice penale punisce chi lascia gli escrementi del cane non raccolti in un luogo pubblico. Quindi per strada, sul marciapiede, nell’androne di un palazzo e così via. In particolare, commette reato chiunque deturpa o imbratta cose mobili altrui con una multa fino a 103 euro. La sanzione, però, va da 300 a 1.000 euro se il fatto viene commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati. In questo caso è prevista anche la reclusione da 1 a 6 mesi. Pena ancora più severa se le feci vengono depositate e non raccolte su cose di interesse storico o artistico: reclusione da 3 mesi a 1 anno e multa da mille a tremila euro.

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