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Cronaca Buja

Rallentano per evitare l'alt, sorpresa banda con 30 mila euro di refurtiva

Arrestati 3 cittadini rumeni lungo la A23 con accessori e attrezzi da cantiere rubati dal valore di circa 30 mila euro

Ieri pomeriggio lungo l’autostrada A/23 nei pressi del Comune di Buja (Ud), una pattuglia della Sottosezione della Polizia Stradale di Amaro ha sottoposto ad arresto tre cittadini di nazionalita’ rumena, P. D. del 1980, P. A. del 1988 e C. C. C. del 1975, per concorso nella ricettazione di una notevole quantità di accessori e attrezzi da lavoro.

La dinamica: gli agenti, nel corso di un servizio in ambito autostradale, hanno notato il conducente di un furgone dare evidenti segni di nervosismo alla vista della loro pattuglia. Nello specifico, l'autista del mezzo ha iniziato fin da subito alcune manovre "diversive", come il rallentamento dell'andatura, sperando molto probabilmente di evitare l'alt e il controllo da parte degli uomini delle forze dell'ordine. Subito posto ad una verifica, il veicolo, indirizzato verso l'uscita dal territorio nazionale, dai primi accertamenti è risultato segnalato da parte della societa’ Autostrade per l’Italia per 71 omessi pagamenti autostradali, avvenuti nei mesi precedenti, mentre al suo interno sono stati rinvenuti arnesi da lavoro proventi di furto (motoseghe sthil decespugliatori sthil trapani, pialle, demolitori e altro) del valore di circa 30.000,00 euro.

In particolare gli operatori, insospettivi dall’ingente quantità di materiale trasportato senza alcun apparente motivo, hanno cercato e trovato all’interno del mezzo elementi che hanno permesso di accertare che la merce era destinata al mercato di settore francese. Le indagini successive, grazie alla collaborazione dei collaterali organi di Polizia d’oltralpe, hanno permesso di stabilire l’origine delittuosa della merce che e’ risultata rubata in vari negozi specializzati della Francia, mentre altra parte della refurtiva (un montacarichi e alcuni arnesi), invece, risulta di origine italiana. Le indagini, ora, stanno proseguendo per riuscire ad individuare i legittimi proprietari per la relativa restituzione. Inoltre, da accertamenti più approfonditi sull’identità degli arrestati, è emerso che uno di essi, forse per passare inosservato ai controlli, aveva dato in passato generalità diverse all’atto di altrettanti controlli di Polizia, risultando essere conosciuto dalle forze dell’ordine sia italiane che francesi con numerosi altri alias.

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