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Cronaca

Piano anti inquinamento: da oggi scatta il blocco delle auto

Ai mezzi più vecchi ed inquinanti sarà proibito di accedere al ring cittadino. La "finestra" per i mezzi prevista per le vacanze natalizie finisce da oggi e torna in vigore il nuovo Pac

Già entrato in vigore e sospeso in occasione del periodo natalizio per quello che riguarda la circolazione dei veicoli, il piano anti inquinamento del Comune riprende oggi ad essere effettivo su tutta la linea. Gli estremi.

Limitazioni alla circolazione. Per quanto concerne la circolazione dei veicoli le limitazioni riguarderanno i soli mezzi più vecchi ed inquinanti, ovvero quelli a benzina euro 0 e 1, diesel 0, 1, 2 e 3 e ciclomotori e motoveicoli 0 e 1, e saranno attive dalle 16 alle 20 esclusivamente all’interno del ring cittadino e con l’esclusione dei residenti nell’area interessata al divieto. Il nuovo piano comunale sarà in vigore ogni anno dal 15 ottobre al 31 marzo, con una pausa in occasione delle festività natalizie, ovvero dal 7 dicembre al 7 gennaio. “In ogni caso – ricorda Pizza – l’accesso al centro storico è garantito con l’utilizzo dei parcheggi Andreuzzi, Magrini, Moretti, via Caccia, via del Vascello e del Teatro”. Nell’area all’interno delle Zone a Traffico Limitato e nelle aree pedonali, infine, il divieto di circolazione è esteso alla fascia oraria dalle 14 alle 16 per gli automezzi diesel per trasporto di merci omologati euro 0, 1,2 e 3.

Esenzioni. Oltre ai residenti nell’area interessata dal divieto sono esentate anche alcune categorie di veicoli come, ad esempio, quelli a motore elettrico, ibrido o alimentati a idrogeno, quelli a gpl o gas metano, i veicoli adibiti al trasporto pubblico, quelli al servizio degli invalidi, nonché quelli utilizzati da medici, infermieri e tecnici dell’ospedale che, per motivi d’urgenza, devono raggiungere le strutture sanitarie, quelli dei medici di base e veterinari.

Riscaldamento. Il Pac non riguarda solo la circolazione dei veicoli. Prevede infatti degli accorgimenti da adottare per ridurre l’inquinamento provocato dal riscaldamento degli edifici, che dovranno mantenere all’interno una temperatura massima di 20 gradi. In caso di sforamento dei valori limite di Pm10 segnalati dall’Arpa, inoltre, le temperature dovranno essere abbassate di 2 gradi centigradi (arrivando quindi a 18), ad eccezione gli edifici in categoria B o superiore in base all’attestato di qualificazione energetica, nonché gli edifici adibiti ad ospedali, cliniche o case di cura, scuole ed abitazioni in cui risiedono persone affette da malattie croniche. Gli enti pubblici dovranno individuare un responsabile del controllo delle temperature all’interno degli edifici in grado di intervenire in caso di sforamento dei livelli di Pm10.

Capitolo a parte riguarda la legna da ardere e altri combustibili. I fornitori di legna, infatti, dovranno dimostrare, all’atto della consegna al cliente, una adeguata percentuale di umidità. Tasso, misurato attraverso un idrometro (in commercio a un costo che oscilla tra i 30 e i 60 euro), che è utile conoscere anche perché una legna umida produce meno calore e, soprattutto, contribuisce ad aumentare il peso della legna acquistata. Un modo per tutelare il consumatore rispetto alla qualità del prodotto.

Chi utilizza impianti a biomasse legnose (ad esempio le stufe o i caminetti), inoltre, dovrà provvedere alla manutenzione periodica delle camere di combustione e delle canne fumarie. Controlli che, comunque, dovrebbero essere sempre effettuati per motivi di sicurezza. Un provvedimento che riguarderà anche i ristoratori che utilizzano forni a legna, i quali dovranno garantire la manutenzione periodica delle camere di combustione e delle canne fumarie.

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