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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

L'opposizione all'attacco sul bilancio che "esclude le periferie e vive di rendita"

Votato ieri in Consiglio comunale, il primo bilancio della giunta Fontanini accende subito le critiche della minoranza

Da una parte il Comune che si sfrega le mani per aver mantenuto un regime fiscale tra i più bassi in Regione, dall'altra l'ex assessore al bilancio Cinzia Del Torre che punta il dito sull'incapacità di scelta e sulle bugie dell'amministrazione. A dividere giunta e opposizione, questa volta è il bilancio. Votato ieri in Consiglio Comunale dalla maggioranza (non tutta, perché i rappresentanti di Autonomia Responsabile non ha partecipato al voto dichiarando pubblicamente che il sindaco ha disatteso i suoi impegni), il primo bilancio della nuova giunta sta già facendo discutere.

Il Comune è soddisfatto

Il sindaco Pietro Fontanini si dice soddisfatto dal punto di vista del risparmio. «Le aliquote di Imu e Irpef sono rimaste invariate rispettivamente all'8,6 per mille e al 0,2%. L’aliquota Imu è stata ridotta di un punto percentuale per i capannoni sfitti di categoria D per non gravare ulteriormente su imprenditori già in difficoltà per il persistere della crisi». 

L'aumento della pressione fiscale

In realtà per l'opposizione le tasse sono aumentate e, soprattutto, sono destinate a crescere ancora. La Tari, imposta sui rifiuti, è aumentata del 4% e anche se continua ad essere tra le più basse in Italia, la Del Torre non manca di sottolineare come «l'aumento riguarderà la parte legata al numero delle persone, quindi peserà di più sui nuclei numerosi». Mentre il capogruppo del Partito Democratico Alessandro Venanzi ammette che «la pressione fiscale salirà perché progressivamente aumenterà l'Irpef. Questo è un comune - tuona - che punta al rialzo delle entrate, ma dal punto di vista dello sforzo dei cittadini».

Le opere pubbliche

Le critiche più rilevanti da parte dell'opposizione arrivano in merito ai soldi stanziati per le opere pubbliche. «Si sono riempiti la bocca con il fatto che avrebbero fatto ripartire gli investimenti - dichiara la Del Torre - ma gran parte delle opere messe a bilancio per il 2019 erano inserite nel bilancio approvato dalla precedente giunta nel 2018, quindi non ci sono proprio grandi investimenti. Su 72 opere pubbliche, 18 sono nuove ma di queste soltanto 8 lo sono relamente perché le altre fanno parte di capitoli come la manutenzione dell'acicottolato, ad esempio, che non è una vera e propria opera. E non ci sono indicazioni specifiche, ma soltanto generiche che non prevedono che al momento venga fatto qualcosa».

I mutui del Comune

«Sono solo 18  le opere pubbliche nuove nel 2019 su 72 messe a bilancio, le altre vengono riconfermate. Ciò dimostra che non hanno grandi nuove idee», così si esprime la Del Torre. «Tra quelle nuove solo 8 si possono definire grandi opere e, di queste, 2 dovrebbero essere finanziate con mutuo (la mensa della scuola Girardini per un totale di 65mila euro e un intervento nel lato sud del Castello lato sud, per 120mila euro). Nessuna persona di buon senso accenderebbe un mutuo per quelle cifre - affonda la Del Torre - perché è un'operazione che si fa quando supera almeno il mezzo milione. Quello che la giunta ha fatto èstato segnare l'opera a bilancio anche se non partirà se non dopo l'approvazione di bilancio di rendiconto quando cambierà la fonte di finanziamento».

Le criticità

«É evidente che c'è una discrepanza tra quel che è stato promesso in campagna elettorale e quel che l'amministrazione sta facendo», dichiara la Del Torre facendo l'elenco delle opere pubbliche finanziate con priorità 1, ovvero la manutenzione dell'involucro esterno del Castello per 900mila euro, l'adeguamento di Casa Cavazzini per 1 milione di euro, 180mila euro per la viabilità intorno all'ex frigorifero e la manutenzione del forno crematorio per 80mila euro. «Avevano detto che avrebbero pensato prima di tutto ai quartieri, ma questi sono tutti interventi che riguardano il centro storico e non di certo la periferia, totalmente esclusa dal bilancio. Avevano detto che la gente li ha votati perché voleva un cambiamento, ma qui non c'è niente di nuovo».

Il forno crematorio di San Vito

Capitolo a parte riguarda lo stanziamento di 80mila euro per manutenere il forno crematorio del cimitero di San Vito. «Ma non dovevano farne uno nuovo a Paderno?», provoca l'ex assessore al bilancio. «Avevano bolccato gli interventi di adeguamento a San Vito per fare quello a Paderno, ma vi assicuro che non c'è nessun progetto in piedi e quindi si può dire che questi sono 80 mila euro buttati che rappresentano ancora una volta la loro incapacità di saper decidere».

Soldi dell'Uti

«La cifra più rilevante di queste 8 opere pubbliche sono trasferimenti che vengono dall’Uti e riguardano le piste ciclabili UdineCampoformide e Udine-Cargnacco. Si parla di più di 2 milioni di euro che verranno splamati fuori città... vorrei sapere i cittadini cosa ne pensano», conclude la Del Torre.

Il parere del capogruppo Dem

«Che Consiglio triste, questo di approvazione del bilancio dove il sindaco non è praticamente mai intervenuto!», esordisce l'ex assessore al commercio Alessandro Venanzi. «Questo è un bilancio senza prospettive, dove non si parla di innovazione né si capisce Udine dove sia nello scenario regionale». Entrando nello specifico delle materie che erano di suo interesse nella precedente amministrazione, Venanzi sottiliena che «tra gli eventi non si cita nemmeno il Far East e la giunta parla di un Friuli Doc che vuole imitare Gusti di Frontiera, snaturando così la sua vocazione. Non c'è nulla su sviluppo economico, rilancio del commercio né sull'attrattivita turistica. Una tristezza infinita»

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