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Cronaca

Nel 2050 i batteri resistenti agli antibiotici uccideranno di 10 milioni persone, convegno a Udine

Sabato 11 novembre iniziativa promossa dall'Ordine dei Medici su come usare (bene) gli antibiotici per non arrendersi ai batteri. In FVG le dosi giornaliere di antibiotico scese a 15 per 1000 abitanti

Nel 2050 i batteri resistenti agli antibiotici uccideranno 1 persona ogni 3 secondi, mietendo nel mondo 10 milioni di vittime. Parola dell'infettivologo Matteo Bassetti, Direttore Clinica Malattie Infettive dell'Azienda integrata ospedaliero-universitaria di Udine. Un antibiotico deve essere prescritto con la massima cautela. I dati rivelano però che non sempre questo avviene, visto che mediamente ogni anno oltre il 45% della popolazione assistibile ha ricevuto almeno una prescrizione di antibiotico; percentuale che cresce in età pediatrica (53 bambini su 100) e nella popolazione anziana (50 assistiti su 100). E con l'avanzare dell’età, aumenta la frequenza di prescrizioni ripetute di antibiotici, con tutti i rischi che ciò comporta.

Quali sono i motivi alla base della prescrizione di un antibiotico?

Tra le principali indicazioni terapeutiche associate alla prescrizione di antibiotici troviamo le malattie dell'apparato respiratorio che rappresentano il 40% delle prescrizioni, le malattie del sistema genito-urinario (18,4%) e le malattie dell'apparato digerente pari al 13,6%. In particolare, la cistite rappresenta l'infezione associata al maggior numero di prescrizioni di antibatterici (9,9% del totale delle prescrizioni), seguita dalla faringite acuta (8,3%), dalla bronchite acuta (5,7%), dall'ascesso dentale (5,4%) e dalla laringotracheite (4,9%).

L’uso eccessivo di antibiotici è motivo di allarme in quanto esso pone un rischio sia alla salute individuale (esposizione a rischio di reazioni avverse) sia alla salute pubblica (sviluppo di resistenze). La medicina generale rende conto di circa l’80-90% dell’utilizzo degli antibiotici negli esseri umani e costituisce pertanto il primo target di tutte le attività di monitoraggio d’uso degli antibiotici. Gli elementi di preoccupazione sono aggravati dal fatto che anche in Europa circolano ceppi di batteri totalmente o quasi totalmente resistenti agli antibiotici, con il rischio del ritorno ad un’era pre-antibiotica e l’impossibilità, a causa di infezioni sostenute da germi resistenti, di trattare infezioni batteriche in corso di trapianti, chemioterapia oncologica, chirurgia ortopedica, terapie intensive ecc. A fronte dei rischi derivanti per la salute, il sovra-utilizzo di antibiotici determina anche un eccesso di spesa per il Sistema sanitario. Nel nostro paese, soprattutto in certe Regioni del centro-sud Italia, il consumo di antibiotici è fuori controllo, impattando negativamente sui risultati di salute e sui costi. In Inghilterra, al contrario, è diventato quasi impossibile farsi prescrivere dal medico di base un antibiotico. Gli inglesi pubblicizzano continuamente l'inefficacia degli antibiotici per la cura di numerose malattie. In Italia, invece, sembrerebbe che anche al minimo sintomo di raffreddore si prescriva l'antibiotico.

Il modello Fvg

Sul nostro territorio l'Azienda integrata ospedaliero-universitaria di Udine ha avviato già da alcuni anni una task force per mettere a punto i protocolli per un uso appropriato degli antibiotici, una prassi che anche gli altri ospedali dovrebbero seguire. Il Friuli Venezia Giulia punta a centrare nuovi risultati per fare ancora di più, coinvolgendo i medici di medicina generale e i cittadini informandoli sulle resistenze da antibiotici.

“Come infettivologi stiamo portando avanti negli ospedali un'azione mirata, anche perché le infezioni ospedaliere talvolta possono rivelarsi pericolosissime. Oggi circa il 6% dei pazienti ricoverati contrae un’infezione ospedaliera, in alcuni casi modesta, in altri severa; si tratta di una percentuale elevata che dobbiamo puntare a ridurre. Al pari della somministrazione di antibiotici, fenomeno che interessa circa il 40-50% dei pazienti in ospedale, e anche qui l’obiettivo è scendere al 25-30%», rende noto l'infettivologo Bassetti.

Il convegno

Il Friuli Venezia Giulia continua a dimostrare la sua virtuosità, grazie a vari protocolli introdotti nel corso degli ultimi anni, ma l'Italia continua ad essere uno dei paesi europei con il maggior consumo. Le buone pratiche partono dai territori, ma devono essere condivise su larga scala, ecco perché il modello FVG rappresenta l'esempio a cui il resto d'Italia dovrebbe guardare. Con questa motivazione l'Ordine dei Medici di Udine promuove un'iniziativa di sensibilizzazione: “Come usare (bene) gli antibiotici per non arrendersi ai batteri” che si terrà sabato 11 novembre all'Auditorium Hypo Bank (via Alpe Adria 6), dalle 8.30 alle 16.

Al meeting, che vedrà riuniti medici, odontoiatri, pediatri, farmacisti, ci saranno i due infettivologi di fama internazionale: Matteo Bassetti, Direttore Clinica Malattie Infettive dell'Azienda sanitaria integrata ospedaliero-universitaria di Udine, e Roberto Luzzati, Direttore Clinica Malattie infettive dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Trieste. Finalità dell'evento è quello di rafforzare ed estendere i protocolli fra tutti gli operatori sanitari, in modo da minimizzare l'insorgenza delle resistenze batteriche, spiega il Presidente CAO (Commissione Albo Odontoiatri) dell'Ordine dei Medici di Udine e regionale, Giovanni Braga, responsabile scientifico del convegno organizzato in occasione della Giornata europea dell'appropriatezza prescrittiva in antibiotico-terapia. Desta forte preoccupazione il trend generale dell'antibiotico-resistenza che si instaura quando un batterio risulta resistente all’attività di un farmaco antimicrobico, cioè alcuni batteri stanno sviluppando una resistenza agli antibiotici.

“È un problema molto serio perché l’efficacia degli antibiotici ci permette di controllare le malattie infettive, che rappresentano da sempre uno dei principali problemi di salute dell’uomo. L’antibiotico-resistenza rende gli antibiotici sempre meno efficaci, senza che, nel frattempo, la ricerca medica possa individuarne di nuovi. Maggiore è l’utilizzo degli antibiotici, in particolare in assenza di motivazioni cliniche valide o con modalità non corrette, e più facilmente si selezionano e si sviluppano batteri antibiotico resistenti”, dichiara il Presidente dell'Omceo, Maurizio Rocco. 
La bassa medie di consumo degli antibiotici in Friuli consentono di collocarci fra i territori più virtuosi, oltre a Bolzano, in compagnia dei paesi europei con il minor utilizzo (Austria, Germania, Slovenia). In FVG la dose giornaliera su 1000 abitanti era di 17,25 nel 2011; nel 2017 è scesa ancora arrivando a 15 dosi, contro le 35 dosi in Calabria e Sicilia e addirittura 40 dosi in Campania. “Per frenare i consumi inappropriati e riuscire a calare ancora il consumo – afferma il Presidente Braga – si deve puntare all'aggiornamento interdisciplinare e alla corretta informazione rivolta ai cittadini che pensano in oltre il 60% dei casi che gli antibiotici servano per curare raffreddori e influenze; è indispensabile coinvolgere in questo progetto di educazione e motivazione dei cittadini anche i farmacisti alla cui categoria è esteso il convegno”.  

Si deve anche proseguire nell'attività di sorveglianza, già messa in atto sul nostro territorio, dei super-batteri resistenti alle cure farmacologiche: “Le infezioni batteriche multiresistenti in Italia – fa sapere il Direttore Bassetti – sono oltre 280 mila e si stima provochino tra i 4 mila500 e i 7 mila decessi”. Oltre ai vertici della sanità locale e regionale, agli infettivologi Bassetti e Luzzati, all'assessore regionale Maria Sandra Telesca, ai Presidenti degli Ordini dei medici provinciali, al Presidente nazionale della Federazione Ordini dei medici, Roberta Chersevani, interverranno sabato 11 novembre, fra gli altri, il Direttore generale dell'Azienda unica udinese, Mauro Delendi, il Direttore Dipartimento Area medica dell'Azienda unica udinese, Silvio Brusaferro, il Direttore della Clinica odontoiatrica di Trieste, Roberto di Lenarda; il Direttore Clinica pediatrica di Udine, Paola Cogo.

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