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500mila euro per far risplendere i beni storico-artistici del Friuli Venezia Giulia

Presentato il Bando Restauro della Fondazione Friuli. Il presidente Giuseppe Morandini: "Sguardo attendo alla memoria collettiva delle piccole comunità”

Presentato a Udine il nuovo Bando Restauro della Fondazione Friuli. Il contributo è messo a disposizione con l'intento di sostenere "il recupero e la valorizzazione di un patrimonio culturale locale che rappresenta l’identità delle piccole comunità".

Il bando

Le novità sono state illustrate dal presidente Giuseppe Morandini, intervenuto all’incontro in palazzo Antonini-Stringher a Udine, assieme al Soprintendente del Friuli Venezia Giulia Andrea Pessina, alla vicedirettrice centrale alla Cultura della Regione Paola Pavesi e a Francesca Nieddu, direttore regionale Veneto Est e Friuli Venezia Giulia di Intesa Sanpaolo. “La Fondazione conferma il proprio impegno nel sostenere tutti quegli interventi che intendono salvare il passato per costruire il futuro delle nostre comunità, soprattutto quelle più piccole – ha detto il presidente Morandini -. Molto spesso, una pala d’altare, un’acquasantiera o un’ancona votiva non rappresentano solo esempi di arte a torto denominata ‘minore’, ma costituiscono anche un punto di riferimento della comunità, un simbolo che appartiene alla memoria collettiva di un luogo e il cui legame è stato tramandato di generazione in generazione. Dalla sua istituzione a oggi la Fondazione ha raggiunto il prestigioso traguardo dei 1.000 interventi di restauro finanziati”.

bando restauro

Come funziona

Anche in questa edizione il Bando, sostenuto in collaborazione con Intesa Sanpaolo, ha una dotazione di 500mila euro a favore di progetti di restauro e valorizzazione di beni mobili e immobili di particolare rilevanza storico-artistica e di interventi edilizi di recupero su strutture destinate a centri di aggregazione. Gli interventi dovranno essere fatti nelle province di Pordenone e Udine. Il bando è rivolto a istituzioni ed enti pubblici, enti religiosi comprese le singole parrocchie, fondazioni e associazioni senza fini di lucro e, per quanto riguarda il recupero di centri di aggregazione, anche associazioni iscritte nel Registro regionale del volontariato, Aps e Onlus. Le domande, corredate dal nulla osta della Soprintendenza in caso di restauro di beni artistici, devono essere inviate entro il prossimo 6 maggio. I beneficiari, poi, dovranno avviare i lavori di restauro entro un anno dalla notifica dell’assegnazione del contributo e concluderli entro 18 mesi dal loro inizio. In caso di beni soggetti a tutela, i restauratori incaricati dovranno essere iscritti nell’apposito elenco degli abilitati all’esercizio della professione.

“Siamo lieti di confermare il nostro sostegno alla Fondazione Friuli per il nuovo Bando Restauro – ha commentato la direttrice regionale di Intesa Sanpaolo Francesca Nieddu -. Siamo una banca che, sempre di più, assume il ruolo di un’istituzione e promuove il benessere dei territori sotto l’aspetto economico, ma anche sociale e culturale. Continuiamo ad appoggiare la Fondazione nei progetti volti a valorizzare il patrimonio e le tradizioni delle comunità per salvaguardare molti manufatti dalla dispersione e contribuire alla crescita della memoria collettiva”.

“Ringraziamo la Fondazione Friuli per la generosità con la quale sostiene le attività di restauro dei beni culturali del territorio", ha dichiarato il Soprintendente ad interim Pessina. "Si tratta di un contributo che spesso consente di evitare la perdita irrimediabile di un patrimonio con forti valenze identitarie per le comunità locali, contributo utile a sua volta a stimolare ulteriori finanziamenti in questo settore. Siamo lieti di poter avere la Fondazione Friuli al nostro fianco nello svolgimento dell’attività istituzionale di tutela e valorizzazione”.

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