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Cronaca

Banche venete: prime delusioni sui risarcimenti ai risparmiatori truffati

Federconsumatori Udine: "Evidente la sproporzione tra le promesse affrettate di un rimborso totale e la realtà effettiva". Serracchiani: "Nel Documento programmatico di bilancio le risorse stanziate per i risarcimenti nel 2019 sono pari a zero. Di Maio spieghi se vedranno i soldi promessi"

La pubblicazione del documento programmatico di bilancio 2019 inviato alla Commissione Europea ha consentito un primo bilancio delle risorse effettivamente disponibili per il risarcimento dei risparmiatori truffati delle banche venete e delle casse di risparmio dell’Italia centrale. In Friuli Venezia Giulia sono ben 15mila i cittadini coinvolti e 2mila gli ex soci che hanno presentato istanze di ammissione al passivo delle due ex Popolari venete.

La smentita: Fondo per i risparmiatori truffati da 1,5 miliardi di euro 

Le prime idiscrezioni sul Fondo di ristoro

Spiega Federconsumatori Udine, diretta dalla neo presidente Erica Cuccu: "L’attuale ammontare dei conti dormienti potenzialmente disponibili nei prossimi 10 anni supera di poco i 1500 milioni di euro; di questo importo, però, circa 500 milioni di euro si renderanno disponibili nel 2019 all’interno del bilancio statale, e quindi destinabili ai risparmiatori; il resto potrebbe ancora essere rivendicato dai legittimi titolari dei “conti dormienti” che potrebbero “risvegliare” le quote di loro competenza nei termini della relativa prescrizione. Negli anni successivi 2020, 2021, 2022 e seguenti il fondo di ristoro potrebbe venir alimentato dall’acquisizione definitiva delle quote non più rivendicabili dai titolari e decurtato dalle quote che venissero legittimamente rivendicate dagli stessi".  Secondo le stime compiute da Federconsumatori sarebbero disponibili, per ognuno degli anni successivi dai conti dormienti circa 150 milioni di euro all’anno; a questa entrata ipotizzabile si aggiungerebbero negli anni 2020 e 2021, secondo il documento programmatico di bilancio del governo, stanziamenti annuali revenienti dal bilancio dello stato pari a circa 350 milioni all’anno, ovvero lo 0,02% del PIL. Le dichiarazioni di disponibilità di fonte governativa relative all’ammontare dei fondi disponibili, rilasciate nei mesi precedenti, troverebbero quindi una conferma solo parziale in quanto i 1500 milioni complessivi sarebbero suddivisi in tre anni ed ulteriormente condizionati ad impegni finanziari da assumere nelle finanziarie del 2020 e 2021, quindi da confermare nelle leggi finanziarie degli anni successivi.

Il commento di Federconsumatori Udine

Anche se sarà necessario attendere alcuni giorni per una valutazione migliore, per Federconsumatori Fvg il fondo di ristoro destinato ai risparmiatori non sembra per nulla sufficiente. "Tenuto conto della platea dei 300 mila azionisti/risparmiatori potenzialmente interessati e dell’entità complessiva dei risarcimenti che potrebbero essere richiesti (circa 10 miliardi di euro) risulta evidente la sproporzione tra le promesse affrettate di un rimborso totale, sia pur dilazionato nel tempo, e la realtà effettiva che limita pesantemente una tale prospettiva"

Serracchiani: "Sparite le risorse per risparmiatori truffati"

Il commento della deputata del Pd Debora Serracchiani: “Dopo le solenni dichiarazioni del premier Conte e del suo vice Di Maio, il miliardo e mezzo che doveva risarcire i clienti truffati delle banche venete già non si trova più. Se sarà necessario interverremo con emendamenti in Parlamento, e allora vedremo se i soldatini gialloverdi voteranno ancora una volta contro i risarcimenti”.

Per Serracchiani, che sulla questione aveva già da mesi sollecitato il Governo sottoscrivendo interrogazioni, emendamenti e ordini del giorno, questo fatto “conferma tutti i timori per una manovra che ha bruciato ogni voce di bilancio sull'altare dei totem di Di Maio e Salvini, alla faccia di impegni precisi presi anche di fronte alle vittime delle crisi bancarie. Si è finalmente chiarita l'ostinazione con cui Governo e maggioranza hanno eluso le richieste del Pd, quando chiedevamo che fossero aumentate le risorse disponibili ed emanate al più presto le norme attuative del fondo a favore dei risparmiatori truffati: sapevano già come sarebbe finita”.

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