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Cronaca Varmo

Avvelenamento da tallio: analisi su una zuppa di farro

Nova Milanese-Varmo: a seguito delle tre morti e dei tre ricoveri, gli inquirenti stanno vagliando ogni pista. Dopo l'acqua, il guano e altri alimenti, portato in laboratorio un contenitore congelato con gli avanzi della tradizionale pietanza

Continuano le indagini sulle morti per avvelenamento da tallio avvenute a Nova Milanese e che hanno coinvolto un'intera famiglia, originaria del Friuli, che aveva soggiornato a fine estate nell'abitazione di campagna di Santa Marizza di Varmo. Con il passare dei giorni e delle analisi, si continuano ad escludere gli elementi che potrebbero aver causato la morte di tre persone (Daniela Del Zotto - 62 anni -  e dei genitori, Giovanni Battista - 94 anni - e Gioia Maria Pittana - 87 anni) e al ricovero - tuttora in corso - di altre 3 persone.

Le indagini

Dopo il guano dei piccioni, l'acqua del pozzo e altri elementi trovati nella dispensa (caffè, sale, zucchero e altri surgelati), a finire nella lente degli investigatori è una zuppa di farro preparata in casa. Il pasto fu preparato in casa e consumato a tavola dai famigliari. L'avanzo del pentolone fu però congelato nel refrigeratore. Proprio quel particolare alimento congelato sarà ora analizzato dai laboratori dell’Azienda socio sanitaria territoriale (Asst) di Monza. Inoltre, come riferito da MonzaToday, le analisi hanno accertato che nel topicida presente in soffitta non c’erano tracce tallio. Un dettaglio assai importante. La Procura di Monza, che ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo, rimane in attesa, ma l’ipotesi più forte al momento è che il tallio fosse presente in quella zuppa, oppure che ci possa essere stato un errore nella congelazione della stessa. 


 


 

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