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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Nuovo elettrodotto Italia-Austria da 45 km. Falò contro la nuova opera

Dopo il via libera, tornano le polemiche sull'elettrodotto Wurmlach - Somplago. Il popolo della Carnia protesterà con una manifestazione in programma il 9 agosto. Intanto, anche per questo anno, Legambiente ha assegnato le bandiere nere e verdi dedicate alla montagna

Il ministero dà il via libera all'elettrodotto Wurmlach - Somplago, un'opera che costerà 11 milioni di euro, lunga 45 chilometri, 34 in territorio italiano, il restante in quello austriaco. 84 i tralicci previsti con un tratto interrato da malga pramosio al confine. L'autorizzazione è arrivata 3 giorni fa. E la Carnia si è già mobilitata per l'occasione, come ci ha confermato Marco Lepre della segreteria di Legambiente FVG: "Il 9 di Agosto ci saranno dei falò lungo tutto l'arco alpino per testimoniare la contrarietà della popolazione rispetto a questo progetto, devastante dal punto di vista del paesaggio. In piazza ci saranno sindaci, associazioni e cittadini."

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L'annuncio è arrivato nel corso della conferenza stampa di Legambiente che ha assegnato come ogni anno le bandiere nere e verdi alle opere considerate dannose o vantaggiose per la montagna friulana. La prima segnalazione è andata a Edipower per il progetto di sfangamento del lago di Verzegnis. "Si rischia di riproporre quello che è avvenuto nel febbraio 2013 a valle del lago di Sauris - avverte Lepre -  cioè una colata di denso fango che rischia di compromettere le qualità ambientali di un corso d'acqua che è l'Ambiesta".

La seconda bandiera nera, spiega il rappresentante regionale di Legambiente, è andata al Presidente di Carnia Welcome reo di aver sostenuto le manifestazioni motoristiche in alta quota. "Appoggiare questa manifestazione - ci dice - non è positivo né per l'ambiente, fauna e flora, nè per lo stato dei sentieri, che devono essere percorsi a piedi, né per i poveri escursionisti che rischiano di incrociare dei motociclisti, molto spesso maleducati e arroganti".

Le bandiere verdi sono andate invece alla Secab e ai comuni della Valle del But per aver avviato un piano d'azione orientato all'autosufficienza energetica e agli alpinisti che hanno avviato la pulizia nell'alta Valle d'Arzino

 

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