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Cronaca

Accusati di coltivare "droga", pienamente assolti i fratelli Clauti

Liam e Patrick, di 21 e 20 anni, hanno vinto la loro battaglia con la giustizia. Ora sono decisi a lanciare un marchio di streetwear

Si è chiusa, dopo otto mesi, con un “assoluzione perché il fatto non costituisce reato” la vicenda che ha coinvolto Liam e Patrick Clauti, fratelli di 21 e 20 anni, che lo scorso mese di settembre si videro piombare nel loro campo di canapa, in zona Tricesimo, la polizia.

L’assoluzione

I due hanno dovuto sopportare il sequestro di 200 piante, le accuse piovute da più parti di essere “drogati” e “spacciatori”, la distruzione del lavoro di un’intera estate e un processo penale dove - difesi dall’avvocato Federico Plaino - hanno dovuto rispondere della fattispecie di “coltivazione di sostanze stupefacenti”. La richiesta del pm Panzeri è stata di 4 mesi di reclusione, ma il gup Lazzàro ha deciso per l’assoluzione “perché il fatto non costituisce reato”. 

La reazione e i progetti

«Siamo contentissimi che le cose siano finite così, eravamo sicuri di essere nel giusto - racconta Liam -. Dopo le analisi anche la polizia sapeva che si parlava di canapa con valori rientranti nei parametri di legge. Abbiamo subito un danno economico, ma soprattutto psicologico. Sentire il tuo nome associato a “reclusione” non fa piacere e per ora staremo lontani da questo settore. A breve apriremo un’altra attività, con un marchio di abbigliamento streetwear».

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