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Cronaca Chiavris / Via Tarcento

Chiavris, una nuova area per la parrocchia di San Marco

Intesa con il Comune: gli spazi, attigui all'attuale cortile dell'oratorio, saranno saranno ceduti per 29 anni lasciando aperto il transito a pedoni e biciclette

«Ancora una scelta che va nella direzione della collaborazione tra pubblico e privato. Una precisa volontà che contraddistingue l’operato del sindaco e di questa amministrazione e che darà finalmente l’opportunità alla parrocchia di San Marco di poter soddisfare la forte necessità, da lei sempre vissuta, di ampliamento degli spazi dedicati all’aggregazione».

Il vicesindaco e assessore comunale alla Pianificazione Territoriale, Carlo Giacomello, commenta così l'approvazione dell'accordo per la concessione di un’area comunale alla parrocchia di San Marco. L’area, per complessivi mille e 200 metri quadri, contigua all’attuale cortile dell’oratorio e delimitata da via Cantore e da via Tarcento, è di proprietà del Comune di Udine e da tempo la parrocchia di San Marco Evangelista ne ha chiesto la disponibilità per destinarla alle attività parrocchiali. Le previsioni contenute all’interno del nuovo piano regolatore recepiscono già le istanze rappresentate nel  passato dalla parrocchia con un sostanziale aumento delle aree destinate ad attività di culto.

«Con questo atto – continua Giacomello – abbiamo voluto dare quindi corso alle indicazioni già prese con il nuovo piano regolatore che destina un’area all’uso della parrocchia di San Marco. Una scelta fortemente voluta dalla precedente giunta e dall’ex assessore comunale Santoro e proseguita poi con diversi incontri organizzati in questa tornata amministrativa. Ma non solo – conclude –, perché la decisione concretizza la volontà espressa da tanti candidati durante l’ultima campagna elettorale convinti di portare finalmente a termine un progetto partito da lontano».

In base all'accordo, il Comune cederà alla parrocchia per 29 anni l'area contigua all’attuale cortile dell’oratorio parrocchiale. Sarà dunque quest'ultima a farsi carico, a titolo di compensazione del canone d'uso, della falciatura dell'area e della raccolta delle foglie, oltre alla pulizia giornaliera dell'area verde, dello svuotamento dei cestini e del servizio di custodia, operazioni, fino ad ora, a carico del Comune. Gli spazi saranno adibiti per le attività istituzionali della parrocchia e dovrà essere garantita la fruibilità da parte della collettività, lasciando quindi aperto il normale transito di pedoni e biciclette. Il concessionario potrà anche intraprendere eventuali opere di trasformazione, di modifica o di intervento all’interno della stessa area, come la realizzazione di una recinzione con installazione di sistemi per il controllo degli accessi, previo consenso scritto del concedente e ottenute tutte le autorizzazioni previste dalla normativa vigente. Tutte le spese, indistintamente, saranno a carico del concessionario.

Soddisfatta del risultato raggiunto la consigliera delegata di quartiere, Monica Paviotti, che ha seguito la richiesta di concessione della parrocchia fin dal 2013. «Sono molto contenta – commenta – che tutti gli sforzi profusi per conseguire questo importante risultato per la parrocchia di San Marco abbiano portato a una positiva soluzione. Un risultato che valorizza il ruolo che la parrocchia svolge nell'aggregazione culturale e nell'associazionismo. Grazie all'impegno degli uffici e di tutti i soggetti coinvolti – prosegue Paviotti –, è stata trovata una soluzione che dà seguito alla decisione già assunta dal Piano Regolatore comunale e che consente alla chiesa di usufruire dell'aera per attività istituzionali, a fronte di un canone che sarà corrisposto mediante lo svolgimento di prestazioni in favore del Comune come falciatura, pulizia giornaliera, servizio di custodia dell'area».

Positivo anche il commento del primo cittadino che ha voluto anche ringraziare “oltre alla consigliera Paviotti, l'assessore Giacomello e il tecnici del Comune. Con quest’atto – conclude il sindaco – valorizziamo la rete delle parrocchie e il ruolo importantissimo che svolgono nell’aggregazione culturale e nell’associazionismo”.
 

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